È un Natale complicato quello che si preparano a vivere milioni di lavoratori e di famiglie in Italia. La ripresa economica tanto sbandierata dal Governo Draghi non sta portando benessere alla maggioranza della popolazione ma solo alle fasce sociali già ricche e privilegiate.
Sono un milione – cifra stimata al ribasso a metà 2021 – i nuovi poveri che la pandemia ha creato in Italia, nel paese in cui i salari sono tra i più bassi d’Europa (unico paese europeo in cui gli stipendi diminuiscono dal 1990 incessantemente) e in cui il costo della vita invece aumenta a causa dell’ inflazione che ha sfondato quota 3,8% a novembre (la più alta dal 2012).
Beni di prima necessità, pane, olio e cibo in generale, trasporti, carburante, bollette: tutto è più caro e inaccessibile per chi ha un reddito medio-basso. Le ultime stime parlano di una spesa maggiore di almeno 1700 euro prevista per l’anno prossimo per le famiglie che vivono con meno di 35mila euro all’anno.
Di fronte a questo il Governo Draghi fa orecchie da mercante. E con il consenso di tutti i partiti e della stragrande maggioranza del sistema mediatico, facendo leva sui fondi europei del PNRR, è pronto a ristrutturare la fisionomia della struttura economica e sociale italiana.
Ovviamente peggiorando le condizioni di lavoratori, giovani precari, pensionati e favorendo i grandi industriali, gli evasori milionari, e la cricca di Confindustria e le clientele parassitarie del paese!
SABATO 18 CI MOBILITEREMO IN DIVERSE CITTA’ PERCHE’ CREDIAMO CHE SIA URGENTE METTERE AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO QUESTE PROPOSTE:
- bloccare nuovamente i licenziamenti e approvare immediatamente una norma contro gli abusi delle multinazionali, le delocalizzazioni e lo smantellamento del sistema produttivo che queste producono [la nostra proposta è in discussione in questi giorni in COMMISSIONE BILANCIO AL SENATO!
- introdurre un salario minimo per legge, non inferiore a 10 euro orari
- fermare l’aumento delle tariffe e dei prezzi dei prodotti di largo consumo e dei beni di prima necessità
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