Sono tanti ad avere la memoria corta. Qualcuno per disattenzione, ma molti per opportunismo.
In queste settimane si è parlato molto della presenza dei militari russi ai confini con l’Ucraina o delle manovre militari in Bielorussia e Mar Nero. Tale scenario è stato il pretesto per scatenare una artificiosa campagna politico-mediatica tesa a innescare un clima da “guerra a tutti i costi” tra il blocco Usa/Nato e la Russia.
Eppure era sufficiente guardarsi un attimo indietro per verificare come questa escalation era già stata preparata dagli Usa e dalla Nato già da un anno o poco meno. Il riferimento va alle manovre militari della Nato “ Defender Europe 2021” realizzatesi dalla fine di marzo al giugno dello scorso anno. Quindi con un temporalità operativa assai più lunga di quelle russe in Bielorussia su cui oggi si grida ai quattro venti.
Non solo. Il portavoce del Pentagono, John F. Kirby, nello spiegare il senso di manovre militari così imponenti e così a ridosso della Russia, annunciava già il 3 maggio 2021 le seguenti parole: “Nelle scorse settimane, la Russia aveva accumulato più di 100.000 soldati sul lato russo del confine con l’Ucraina, allarmando gli ucraini e gli alleati. Negli ultimi giorni, quelle truppe hanno iniziato a ritirarsi, ma molte restano ancora”.
Questa dichiarazione è visibile sul sito del Pentagono… Poco meno di un anno fa e coincide esattamente con quelle stiamo sentendo in loop in questi giorni.
Il 5 maggio 2021 l’ambasciata Usa in Estonia pubblica sul proprio sito una dichiarazione secondo cui: “Defender-Europe è un’esercitazione congiunta annuale su larga scala guidata dall’esercito americano, progettata per creare prontezza e interoperabilità tra gli Stati Uniti, la NATO e le forze armate partner”.
Le manovre Defender Europe 2021, sono state definite come “la più grande mobilitazione a guida statunitense” e coinvolgendo le truppe di 27 Stati, sia europei sia non europei. Non solo.
Quelle manovre furono seguite da quelle denominate “Sea Breeze 2021” nell’area Nord-Occidentale del Mar Nero dal 28 giugno al 10 luglio e guidate da Kiev e dagli Stati Uniti. A prendervi parte sono stati navi e contingenti militari di, Canada, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Romania, Bulgaria, Grecia, Turchia, Lettonia e altri Paesi dell’Alleanza.
L’obiettivo era testualmente: “permettere alle truppe dell’Ucraina di interagire con quelle dell’Alleanza Atlantica perché Kiev, nonostante non sia membro del blocco, rappresenta “un partner prezioso” per la NATO. Nello specifico, il gruppo militare di coalizione si occuperà della “stabilizzazione della situazione di crisi” causata dalle attività di “gruppi armati illegali” ai quali la Russia starebbe fornendo sostegno”.
Sull’archivio di Contropiano potete trovare i servizi sulle manovre militari Defender Europe 2021, con i riferimenti alle guerre “ibride” e possibili pianificate dalla Nato, all’escalation nel Donbass e alle tensioni tra Nato, Ucraina e Russia già a marzo 2021 in occasione della manovre militari.
Per gli ambienti Nato, le manovre Defender Europe 2021 miravano a “rafforzare la deterrenza verso la Russia migliorando la coesione e l’interoperabilità dei contingenti multinazionali Nato e testando la prontezza strategica ed operativa del rapido schieramento a lungo raggio e su larga scala di truppe ed attrezzature belliche dal territorio metropolitano Usa verso il fronte orientale della Nato, dal Baltico al Mar Nero, tra Estonia, Romania e Bulgaria, esercitandosi nel cortile di casa russo”.
Contestualmente alle manovre, l’Ucraina era tornata a chiedere l’adesione alla Nato. Insomma un obiettivo strategico fin troppo esplicito.
L’escalation a cui stiamo assistendo in queste settimane, con Usa e Gran Bretagna che soffiano apertamente sul fuoco di una guerra – in Europa ovviamente – non è quindi “una reazione” allo spiegamento militare russo ma la proiezione naturale di una operazione pianificata già da quasi un anno.
E che cosa può aver accelerato l’escalation di questa operazione già pianificata dagli USA da tempo?
Proviamo ad ricordare due fatti scatenanti: la conclusione del gasdotto North Stream 2 tra Germania e Russia a settembre 2021 e il discorso sull’autonomia strategica dell’Unione Europea della Von Der Leyen a novembre 2021. Per la Russia era uno scenario rassicurante, per gli Usa uno scenario indigeribile. Scompaginare lo scenario che si andava definendo in Europa è diventata così una priorità per gli interessi strategici statunitensi.
L’opinione pubblica può avere la memoria corta o non conoscere o non connettere queste informazioni, ma ai governi e alle redazioni dei mass media europei questa indulgenza non può essere concessa. Hanno le loro e piene responsabilità.
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E Sem
Stiamo semplicemente assistendo all’ attuazione delle strategie di attacco americane alla germania, se vogliamo scendere in particolari: all’ indebolimento del “mostro” germania+russia. Il resto dell’ europa e’ già ampiamente sotto controllo. Non ci sono cause scatenanti, solo pretesti. Forse ci troviamo spiazzati perché speravamo in una conferma della politica usa repubblicana, a tutti era ben noto che prioritario per i democratici, una volta andati al potere, era creare il caos in europa usando l’ ucraina come pretesto. La postura suicida della nuova germania di questi ultimi mesi certo non ci sta aiutando. Eviterei di parlare delle chiacchere dei vertici ue.
Maurizio+Cirillo
Le redazioni dei mass media vanno occupate e i governi abbattuti da una oceanica marcia di popoli
marco brunetti
Chiedo scusa, qualcuno sa indicarmi un rivenditore di rifugi antiatomici a basso costo?