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Un 7 novembre che ha cambiato la storia del mondo, anche oggi

“Il 6 novembre sarebbe troppo presto, dobbiamo potere contare sull’intera Russia per l’insurrezione. Non tutti i delegati riusciranno ad arrivare per quella data. D’altra parte l’8 novembre sarà troppo tardi, a quell’ora il congresso sarà organizzato, e tutti sanno quanto per una grande assemblea costituita prendere provvedimenti rapidi ed efficaci sia maggiormente difficile. Dunque occorre agire il 7, giorno dell’apertura del Congresso così da potergli dire: ecco il potere, cosa intendete fare? (Lenin)

Mentre gli eserciti delle monarchie e dei governi europei si scannavano senza pietà nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, una notizia piombò sulla storia del mondo cambiandone le sorti: il Palazzo d’inverno era caduto e una Rivoluzione proletaria aveva conquistato il potere in Russia. Era il 7 novembre del 1917.

Nulla in Europa faceva presagire questo esito. L’Internazionale dei lavoratori si era sciolta perché i partiti socialisti e socialdemocratici si erano schierati ognuno a sostegno del proprio governo votando i crediti di guerra.

Pochissimi esponenti del movimento operaio, riuniti a Zimmerwald, avevano invece trovato il coraggio di dichiarare: “Guerra alla guerra”. E ancora meno quelli che convertirono quella coraggiosa parola d’ordine in “Trasformare la guerra imperialista in Rivoluzione”.

I proletari tedeschi, francesi, italiani, russi, britannici, austriaci continuavano a massacrarsi tra loro nella immobile guerra di trincea, mentre generali, ricchi, aristocratici muovevano pedine sanguinarie sulle mappe e la fame attanagliava chi non era al fronte.

I bolscevichi in Russia lanciarono una parola d’ordine semplice: “Pace e pane” e la popolazione li seguì fino in fondo, inclusi i soldati esausti da quattro anni di inutile e sanguinosa guerra.

Il primo atto della Rivoluzione d’Ottobre fu quello di mettere fine alla guerra e ottenere la pace, anche a costo di dolorose cessioni di territorio, perché le priorità erano quelle di dare un futuro diverso ad un popolo impoverito, affamato, devastato dalla guerra.

Un insegnamento anche per la storia di oggi

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8 Commenti


  • Maurizio

    Pace e pane ancora attuale


  • c. Sergio Binazzi

    sarebbe bello poter fare la stessa cosa anche in Italia, c’è ne sarebbe un gran bisogno


  • Andrea Vannini

    Viva Lenin ora è sempre.


  • Pasquale

    Solo se seguiremo gli insegnamenti dei grandi rivoluzionari, un giorno potremo venirne fuori.


  • Sergio

    Due cose: il crollo della II Internazionale socialdemocratica davanti alla guerra (difesa della patria aggredita…contro l’autocrazia ecc) pare identico al crollo della sinistra odierna, dei verdi, dei Manconi, gli erri de luca ecc; poi la pace che fanno gli operai, i comunisti…cedendo territori, infischiandosene dei sacri confini…la guerra è e resta reazionaria


  • pierluigi

    O la politica ferma la guerra o la guerra cambierà la politica(MAO)


  • Mario

    L’evento che ancora turba i sogni delle classi dirigenti occidentali e dei loro scribacchini delle varie redazioni euro-atlantiche. Diciamolo chiaramente: altro che morto! Il comunismo è ancora uno spettro che si aggira… ma stavolta per il Mondo intero, talvolta sotto forma di talpa con un lavoro oscuro e sotterraneo fatto di studio, di comprensione della realtà, di prosaica prassi quotidiana; il comunismo è ancora la GIOVENTU’ DEL MONDO!

    Per quanto riguarda la guerra e i tentennamenti di qualcuno, ce l’ha giustamente ricordato qualche giorno fa Cremaschi proprio qua su Contropiano che “non c’è niente più di destra della guerra”.

    Con tanti saluti a Erri De Luca, a tromboni pentiti come Gad Lerner e a chi ancora guarda al PD come un partito tutto sommato recuperabile e se ne sta lì ad elemosinare mezza parolina di un Cuperlo qualunque. Il PD era e rimane l’architrave della reazione in questo paese: neoliberismo in patria, guerra all’estero. Il PD è semplicemente inservibile, è un nemico delle masse popolari su tutta la linea.


  • enzo+guida

    grande evento internazionale degenerato in nazionalissmo era meglio il comunismo di rosa luxemburg , oggi manca l ‘i nternazionalismo della classe operaia , meglio dei popoli . enzo guida

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