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Il Convegno dei controrivoluzionari cubani… nel Parlamento italiano

Solo tre anni fa circa le brigate mediche cubane internazionaliste intitolate ad  Henry Reeve, patriota statunitense e poi cubano, morto nella guerra contro la Potenza coloniale spagnola il 4 ottobre 1876 a Matanzas, intervenivano contro il COVID a Crema e Torino, portando un aiuto essenziale alle popolazioni dell’Italia settentrionale stremate dalla pandemia, sopperendo in modo più efficace alle carenze di un sistema sanitario sedicente di eccellenza ma in realtà invalidato dalla corruzione e dalle politiche neoliberiste di privatizzazione e definanziamento.

Ma il contributo cubano alla disastrata organizzazione italiana per la salute non si è fermato a questo, dato che recentemente la Regione Calabria ha chiesto ed ottenuto a sua volta l’apporto dei medici cubani, colla partecipazione di 497 professionisti della salute provenienti dall’isola, 50 dei quali sono già arrivati a destinazione. 

L’Italia quindi continua a beneficiare degli elevati livelli di professionalità raggiunti dagli operatori cubani della salute –  medici e infermieri, uomini e donne – come del resto molti altri Paesi del  mondo ne beneficiano già da tempo e l’industria biomedica cubana ha messo a punto dei vaccini di grande efficacia che sfidano il monopolio delle multinazionali occidentali che si sono arricchite a dismisura grazie alla pandemia.

Non mancarono all’epoca riconoscimenti di ogni genere ne confronti di Cuba e dei suoi medici da parte italiana. Ma pare proprio che l’attuale classe politica italiana, e soprattutto la sua parte di destra conclamata, hanno memoria corta e ignorano i più elementari sentimenti di correttezza e riconoscenza umana.

Ecco quindi alcuni personaggi facenti capo al partito della premier Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, concedere ai controrivoluzionari cubani provenienti da vari Paesi europei la sede del Parlamento italiano per tenervi un convegno dove sono riecheggiate falsità e insulti nei confronti della Rivoluzione cubana.

Il record dello squallore e della volgarità spetta senza dubbio al deputato Delmastro, che ha definito Cuba come “terra della prostituzione internazionale”.

Ma volgarità, ignoranza e toni intollerabili sono stati usati anche dagli altri partecipanti italiani, come Terzi e Urzì, mentre gli esponenti della controrivoluzione cubana  sono arrivati addirittura al punto di negare il carattere rivoluzionario degli eventi del 1959 che hanno segnato la nascita della Cuba socialista.

In tal modo la destra italiana, dando ospitalità ai controrivoluzionari e proponendosi di boicottare ogni forma di cooperazione con Cuba, ha inteso evidentemente inserirsi negli sforzi di destabilizzazione della rivoluzione cubana portati avanti da oltre sessant’anni dalle amministrazioni statunitensi e che hanno avuto l’ultima tappa nel tentativo di approfittare dei problemi indotti dalla pandemia e dalla conseguente crisi del turismo per suscitare manifestazioni che in realtà hanno trovato adesione ben scarsa e contro le quali ha subito reagito in modo adeguato l’immensa maggioranza del  popolo cubano.

L’iniziativa di Fratelli d’Italia costituisce quindi un sottoprodotto dell’ennesimo tentativo statunitense di sabotare l’esperienza cubana, per liberarsi di una spina nel fianco che, nonostante il bloqueo, le aggressioni e gli attacchi terroristici, continua da oltre sessant’anni a costituire un esempio per i popoli dell’America Latina e quelli del mondo intero, compreso il nostro.

Come italiani non possiamo che scusarci col governo e col popolo cubano per questa vergognosa messinscena che ha letteralmente profanato la sede parlamentare, che dovrebbe essere tra le più sacre della Repubblica democratica nata dalla Resistenza antifascista.

Occorreva che giungessero al governo italiani gli eredi ideali diretti del regime fascista per dar vita a questa davvero riprovevole iniziativa. Non dobbiamo d’altronde nasconderci  il fatto che l’arrivo al governo di soggetti di questo genere è stato permesso dalla catastrofica linea politica dei partiti del centrosinistra, che da tempo hanno innalzato le bandiere del neoliberismo ed ora anche della guerra, tradendo gli ideali più profondi del movimento popolare italiano.

In diretta contrapposizione al governo delle destre e ai fallimenti del centrosinistra, centinaia di giovani meno giovani hanno affollato venerdì 27 gennaio pomeriggio la centralissima piazza del Pantheon per esprimere ancora una volta alla Cuba socialista la propria ammirazione e la propria riconoscenza. 

Siamo convinti che la cooperazione fra Italia e Cuba potrà consolidarsi ed avanzare nonostante gli squallidi tentativi di boicottaggio di quattro scalzacani che, in cerca di legittimazione da parte del potere imperiale, si affannano a insultare e diffamare il popolo cubano.

* da PatriaGrande

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