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Da Bergamo a Crotone, speculare sulla morte altrui…

Due inchieste giudiziarie ai poli opposti dello Stivale – Bergamo e Crotone – gettano loro malgrado una luce fortissima sull’inconsistenza, o l’atteggiamento criminogeno, della “nuova classe politica” emersa nell’ultimo decennio.

Diciamo subito che non nutriamo alcuna illusione sul fatto che queste due inchieste arrivino al traguardo indenni. Sappiamo per lunga esperienza che il potere politico, per quanto fragile e impresentabile, difficilmente paga dazio. Se non per le vicende di corruzione, le uniche rimaste “sensibili” dai tempi di Mani Pulite, attraverso la stagione del populismo manettaro.

La stessa Mani Pulite, per altro, è oggi facilmente rileggibile come la prima operazione-test di lawfare, con cui i vertici multinazionali dell’imperialismo hanno poi decapitato sistemi o partiti non più utili o facilmente soggiogabili (in America Latina, per esempio, con Lula, Lugo e altri).

Più semplice, per certa magistratura, mostrarsi “durissima” con gli anarchici o le mobilitazioni sociali – dai No Tav alla logistica – interpretando al millimetro gli obiettivi indicati dai governi e dai “servizi”.

Comunque sia le inchieste per ora ci sono e ci mostrano un quadro di agghiacciante cinismo misto a palese incapacità. Ma questo filo comune non nasconde la differenza, rimarchevole anche se egualmente ignobile.

A Bergamo, come abbiamo scritto subito, tre anni fa, la decisione di non decretare una “zona” in Val Seriana poteva avere una sola conseguenza: diffondere la pandemia in tutto il Paese.

Dal punto di vista sanitario la scelta del governo Conte è completamente inutile, o almeno ampiamente insufficiente, così come tutte quelle precedenti. Per due ordini di motivi.

Il primo, e principale, sta nell’assurda decisione di autorizzare spostamenti e permanenza in spazi chiusi, anche pieni di persone, ‘per motivi di lavoro’. In questo modo sicuramente il contagio continuerà ad espandersi, con oltre 20 milioni di lavoratori (e dirigenti) che in varia percentuale si infetteranno sul posto di lavoro e poi contageranno la famiglia, in teoria ‘messa al sicuro’ a forza di messaggi ‘io resto a casa’.

Il secondo, altrettanto importante, era già inserito invece nel decreto di sabato notte, quello che dichiarava ‘zona rossa’ tutta la Lombardia e altre 14 province del centro-nord. Lì, annullando il confinamento delle prime zone ritenute ‘focolaio’ per il numero eccezionale di casi positivi al Covid-19, veniva ‘liberato’ il virus su un’area eccezionalmente vasta.

Quella scelta del governo Conte 2 rispondeva perciò in modo criminale alla domanda: “il Pil o la vita?”. Tutto il capitale privato italiano, e del Nord innanzitutto, metteva il Pil con tabù intoccabile e pretendeva perciò che nulla potesse “disturbare la produzione“. Un comandamento poi diventato esplicito solo con il governo Meloni, ma che riassume al meglio le caratteristiche di ogni governo degli ultimi 30 anni.

Nella bergamasca, e poi in tutta Italia, abbiamo dunque avuto una strage di massa di proporzioni bibliche – ad oggi oltre 188mila morti ufficialmente registrati – per una ragione squisitamente economica cui l’intera classe politica non sapeva, poteva o voleva contrastare.

Nessuna forza politica è stata estranea a questa decisione. E chi pure era all’opposizione (l’attuale compagine governativa) ha semmai cavalcato successivamente la dietrologia “no vax”, non certo le priorità della salute collettiva.

Le imprese devono fare comunque profitto, voi potete anche morire a mucchi. Chiaro?

L’ordine è stato eseguito…

Il caso del naufragio in Calabria è effettivamente diverso, sia per i numeri (più di 60 persone, diversi bambini), sia per la nazionalità (tutti stranieri di paesi lontani come Siria, Iraq o Afghanistan), sia per la ragione.

A Crotone – se saranno confermate le ipotesi di reato sul “mancato salvataggio” – la motivazione è forse ancora più ignobile: lo sperato “ricavo elettorale”, o di generico consenso politico, a vantaggio delle forze di governo.

Non c’è naturalmente una graduatoria possibile nell’abissale infamia che le due inchieste rivelano. Servirebbe un Borges per descriverla appieno, e non abbiamo quella sapienza di scrittura.

Però possiamo dire che non ci potranno essere dimissioni – dovute, obbligate, persino “convenienti” per qualcuna della forze di questa maggioranza a scapito di altre – che potranno mai riempire quell’abisso.

Questa è la classe dirigente (imprese, politica, media, ecc) che, accodata al treno “euro-atlantico”, per ragioni economiche o di calcolo politico, ci sta portando nella più totale inconsapevolezza verso un sempre più possibile conflitto mondiale.

Abituati come sono a considerare la morte altrui in termini di possibile “vantaggio”, non pensano neanche per un attimo di poter far parte, stavolta, della schiera che ci rimetterà le penne.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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5 Commenti


  • Mauro

    “Dovete vaccinarvi x forza x continuare la produzione…Chiaro?”


    • Redazione Contropiano

      L’ossessione no vax oscura il pensiero… Potevi benissimo vaccinarti e non andare a produrre, mentre il contrario- andare a produrre in piena pandemia, senza neanche il vaccino – era tendenzialmente stragista…


  • Stefano

    Il vaccino, in qualche modo, difende: non credo che questo si possa mettere in dubbio. Ciò che invece si può mettere in dubbio è, secondo me, che questa inchiesta vada a buon fine e, per buon fine, intendo che Conte, Speranza, Fontana e Gallera finiscano al gabbio. La guerra oscurerà tutto e Meloni e Nordio avranno buon gioco nel “mitigare” la Procura di Bergamo e garantirsi che non vengano disturbati dalle opposizioni di sua maestà.


  • Manlio Padovan

    Egregio Signor Presidente,
    nel 2015 lei promulgò la legge sulla alternanza scuola-lavoro.
    Nel 2022 andò in Friuli a piangere per la morte di uno studente proprio su quel lavoro al quale lei lo aveva mandato, seguendo la prassi della “Costituzione più bella del mondo” e promulgando la legge che solo una banda di delinquenti poteva aver voluto in un paese che ha ogni giorno dai 3 ai 4 morti proprio sul lavoro per l’inerzia di quelle che pomposamente chiamiamo “istituzioni”. Così ora, com’era facilmente prevedibile ai comuni mortali, possiamo vantarci di avere anche gli studenti morti sul lavoro. E tutto quanto precede senza che si sia sentito o letto al momento della promulgazione, o meglio: prima, un pur flebile accenno a chi di dovere di una sua qualche “moral suasion”, come scrivono le fonti di informazione nel loro gergo pomposo e servile.
    Furono quindi lacrime di coccodrillo?
    Che classe dirigente!!
    Quella stessa classe dirigente che non prende atto della Storia, ma la perpetua…fino ad arrivare, si viene a sapere nei tempi nostri, alla sparizione al Ministero dei Trasporti dell’archivio sulle stragi e sugli anni della strategia della tensione che sono gli anni più violenti della storia del nostro paese. Siamo d’un paese che, quindi, mette all’indice e vieta la circolazione di un film come Il leone del deserto che dice la verità storica sui nostri comandi militari in Libia…e allora si capisce perché perpetuammo quell’atteggiamento fascista con una macelleria messicana a Genova nel 2001. Un paese che, quindi, non si vergogna di lasciare intestate vie e piazze all’altro personaggio che rispondeva al nome di generale Luigi Cadorna che passa o per essere stato un criminale o per essere stato inadeguato al compito; sprovveduto tanto che non sapeva se l’esercito, sia i gradi alti che la truppa, fosse in grado di seguire i suoi piani; di certo non fu un eroe. Un paese che, quindi, nel film Casablanca del 1942, ma presentato in Italia nel 1945, modifica alcune parti che lo riguardano per renderlo meno antifascista.
    Ecco perché abbiamo ancora i fascisti ben piantati nelle istituzioni.
    Ecco perché siamo servi di uno Stato teocratico.
    Ecco perché noi italiani siamo sempre al punto in cui: “Quando la dittatura è un fatto, la rivoluzione è un dovere.”
    Ma la “moral suasion” da parte sua c’è stata in questi giorni alla promulgazione della legge sulle licenze balneari perché poteva, quella legge, dare un pizzicotto alla UE; quella UE, le ricordo, che è stata messa in piedi affinché ENI, ENEL, SAIPEM, Mediaset, AGIP, Pirelli, Armani Olanda, Stefanel International Holding, Benetton Olanda, Fiat, Piaggio, FCA, Ferrari, EXOR, Aprilia, Luxottica, Segafredo, Ferrero, Barilla, ecc. (ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ?) potessero pagare le loro tasse in Olanda e non in Italia dove c’è la carta più bella del mondo.
    Che bel paese!!
    Poi altre lacrime in quel di Crotone per i morti annegati. Sempre a beneficio della “nazione”: che è ciò che non siamo e mai saremo con la classe dirigente che abbiamo. E ne vedremo delle belle se, come ormai appare chiaro salvo le scuse dei soliti ipocriti del sistema, il disastro è da addebitare alla negligenza dei nostri servizi.
    Certo è vero che siamo da sempre un paese fascista: quindi falso ipocrita vile e servo di una teocrazia straniera e amante della spettacolarizzazione. Carlo Levi nel suo Cristo si è fermato a Eboli ci ha ricordato “l’eterno fascismo italiano”…ma rimase inascoltato.
    Mi permetto di farle presente che sarebbe il caso di piangere lacrime anche per i morti del disastro ferroviario in Grecia di questi giorni che, come ci comunicano le fonti di informazione, è da addebitare alla fame senza fine di guadagni leciti o illeciti dei nostri ladri imprenditori: nel caso specifico di Trenitalia.
    Con un paio di cipolle le “istituzioni” potrebbero fare un figurone!
    La saluto senza alcuna stima.

    Manlio Padovan

    5 marzo 2023 inviata via mail al sito da loro indicato


  • Manlio Padovan

    mi è stata or ora confermata la ricezione della mail.

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