Siamo state come Potere al Popolo e Donne de Borgata davanti alla sede dell’Aifa a Roma. Ciò a seguito del fatto che il 24 maggio, dopo le forti pressioni subite dal governo, il Cda dell’Aifa ha bloccato il procedimento che doveva rendere la pillola contraccettiva gratuita per tutte. Hanno dichiarato in un comunicato stampa che “non sussistono gli elementi essenziali per deliberare”, ovvero rimandano a una questione tecnica: non è stato stabilito chi beneficerà della contraccezione gratuita.
A tal proposito vale la pena sottolineare che gli elementi per deliberare a riguardo sussistono, infatti le commissioni tecniche hanno già dichiarato che non c’era intenzione di limitare la fascia di beneficiarie; in secondo luogo, la legge n. 405 del 29 luglio 1975 prevede già che la contraccezione sia distribuita gratuitamente nei consultori per tutte e tutti. In tal senso le regioni, tranne alcune parziali eccezioni, si sono sempre rifiutate di applicarla appieno.
Mentre la Lega e Fratelli d’Italia attaccano deliberatamente le donne, astenendosi in sede europea dal votare l’approvazione alla Convenzione di Istanbul e dichiarando che non ci sono i soldi per la contraccezione gratuita per le donne, al contempo sono pronti a finanziare senza alcun tipo di remora la guerra.
Ciò in piena continuità con le posizioni della sinistra in parlamento, che, nonostante le retoriche e i tentativi di pink e rainbow washing, non ha mai fatto un passo per rendere la contraccezione gratuita, anzi è stato proprio il PD con Lorenzin che ha stabilito nel 2016 che cinque farmaci anticoncezionali dovessero passare da gratuiti a pagamento.
Nella Regione Lazio, dove da due anni ormai ci battiamo perché tutti i tipi di contraccezione siano gratuiti per tutte e tutti, la giunta Zingaretti ha continuato a chiudere consultori e ospedali pubblici, stanziando al contempo finanziamenti per i privati. Qualche mese fa hanno deciso di dare un contentino alle donne mettendo a disposizione somme irrisorie e insufficienti per due tipi di pillole contraccettive che dovrebbero essere a disposizione delle giovani tra i 14 e i 21 anni. Pillole che ad oggi non abbiamo ancora visto nei consultori.
Aifa dovrebbe essere un Ente pubblico che opera in autonomia e trasparenza, ma che come vediamo è soggetta all’influenza del governo. Sicuramente, con la ristrutturazione degli organi che prevede, invece delle attuali due commissioni, un unico organismo, l’autonomia di Aifa verrà ridotta ulteriormente.
Aifa e il suo consiglio di amministrazione guidato da Giorgio Palù (vicino alla Lega), governo e regioni, governate dalla destra o dalla sinistra: tutti schierati contro i diritti delle donne e il diritto ad una sanità pubblica e gratuita a discapito delle fasce popolari che pagano le conseguenze di queste politiche scellerate.
Come Potere al Popolo e Donne de Borgata continuiamo a mobilitarci per una sanità che sia per tutte e tutti, per servizi territoriali e consultori diffusi e gratuiti, per il diritto alla salute!
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Mara
Per capire che questo governo è in linea con le idee e i comportamenti propri drl ventennio fascista occorre vedere oltre le politiche sul lavoro e socialie la considerazione delle donne come fattrici di figli e non come soggetti che operano libere scelte con l’utilizzo di ciò che la scienza mette a disposizione incluse le pillole le pratiche anticoncezionali che possono permettersi solo pagandole.