Menu

Referendum contro l’invio di armi in Ucraina. Sono rimasti solo quindici giorni per firmare

Sono rimasti ormai quindici giorni per raccolta firme sui referendum che chiedono lo stop all’invio di armi in Ucraina.

La campagna, è iniziata il 23 aprile scorso e ha come obiettivo la raccolta di almeno 500.000 firme a livello nazionale entro il prossimo 21 luglio. Da quanto comunicato dai promotori mancherebbero ancora circa la metà delle firme necessarie e il rischio è che l’obiettivo non venga raggiunto. La sfida è ostacolata dalla totale mancanza di informazione dei media mainstream ma anche dalla RAI.

La campagna referendaria lanciata da due Comitati – “Generazioni Future” e “Ripudia la guerra” – contro l’invio di armi in Ucraina infatti è stata del tutto ignorata dalle reti Rai. Alcuni attivisti hanno addirittura intrapreso uno sciopero della fame nel tentativo di spingere i media a parlare dell’argomento.

Secondo il giurista Ugo Mattei del Comitato promotore: “Si tratta un referendum estremamente importante perché con tanti che chiacchierano di pace, questo è l’unico modo concreto di dare la possibilità al popolo italiano di esprimersi chiaramente contro la guerra”.

Secondo i promotori, che fanno appello all’articolo 11 della Costituzione, le autorità italiane dovrebbero impegnarsi nei conflitti internazionali non mediante l’invio di armi bensì con un lavoro diplomatico volto a ottenere il cessate il fuoco e delle trattative di pace. Così sono stati elaborati tre quesiti riguardo l’abrogazione delle disposizioni sull’invio di armi all’Ucraina contenute nel decreto del governo approvato dal Parlamento che scade il prossimo 31 dicembre, ma anche contro la privatizzazione della sanità.

Per firmare i referendum ci sono diverse opzioni:

  1. Firmare ai banchetti presenti nelle strade di molte città italiane
  2. Firmare in modo digitale attraverso la piattaforma, utilizzando SPID o altri strumenti di firma digitale, al costo di 1,50 euro per ogni firma
  3. Firmare negli uffici del proprio comune di residenza

C’è tempo fino al 21 luglio.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

9 Commenti


  • ANNA

    c’è un refuso sull’ultima frase. “C’e tempo fino al 21 luglio” non 21 aprile!


    • Redazione Roma

      Corretto, grazie


  • Gianfranco

    non mi fa firmare , mi dice “Ci dispiace ma il dominio della tua email hotmail.it non riceve la nostra email. Usa un’altra email o informa il gestore dell’anomalia”.


    • Redazione Roma

      Le piattaforme sono strane, può essere che hotmail essendo un vecchio servizio e ormai pochissimo utilizzato non rientri tra quelli che la piattaforma prende in esame


  • Ta

    Suggerisco ancora una volta di lasciar perdere le firme digitali e ANDARE DI PERSONA ALL’UFFICIO ANAGRAFE DEL COMUNE DI RESIDENZA e chiedere di firmare i referendum contro l’invio di armi in Ucraina.
    È importante e bastano pochi minuti


  • Elisa

    Sfortunatamente si può firmare online fino al 13 luglio, in quanto il 17, il materiale dovrà essere depositato in Corte di Cassazione.


  • Ettore

    io vivo a Mosca come faccio a firmare? se vado in ambasciata ce un ufficio che si occupa di questo?


    • Redazione Roma

      Temiamo di no, ci sono nei Comuni ma non sappiamo se anche nei consolati


  • Lucilla

    Oggi 11 Luglio nn si può più firmare in comune, sia mia madre che mia zia sono andate in due comuni diversi del Veneto e non hanno dato la possibilità di firmare dicendo hanno già spedito tutto. Com’è possibile?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *