Menu

Riportare il No alla guerra nell’agenda politica. Mobilitazioni 21 Ottobre e 4 Novembre

“Riportare il no guerra al centro dell’agenda politica”. La scorsa settimana si è tenuta una riunione per discutere il da farsi nei prossimi mesi. Qui di seguito il report della discussione.

*****

Sabato 2 settembre a Roma si è tenuta una prima riunione nazionale di varie soggettività politiche, sociali, pacifiste che ha discusso e cominciato a indicare una agenda di mobilitazioni nei prossimi mesi sulla questione del No alla guerra.

Come noto il 31 dicembre scade il decreto sull’invio delle armi in Ucraina che va rinnovato, per cui è bene che la questione della guerra torni nell’agenda politica, sia perché la carneficina in Ucraina prosegue, sia perché esiste il rischio che si passi dalla guerra “alle guerre” davanti allo sviluppo degli avvenimenti in Africa e Medio Oriente.

Infine perché la questione dell’invio di armi e della guerra è il “nervo scoperto” della politica sul quale è bene che si continui ad agire, evidenziando contraddizioni che non facciano sconti sui contenuti della mobilitazione contro la guerra che in troppi hanno rimosso dalla propria agenda.

Si è deciso di puntare su una mobilitazione/manifestazione nazionale il 4 Novembre a Roma contro la guerra – ovviamente in rapporto alle sue conseguenze sociali – e contro il governo, il quale intende fare una insidiosa operazione ideologica facendo ri-diventare una festività la giornata delle forze armate e della vittoria nella Prima Guerra Mondiale come data “costituente” della nazione, indebolendo così quella “costituzionale” ma del 25 aprile.

Per noi la Prima Guerra Mondiale è stato il Grande Massacro, per la destra è il coronamento del Risorgimento e della nascita della nazione. Questa estate il Senato ha già votato a stragrande maggioranza il disegno di legge per ripristinare la festività del 4 novembre.

Prima del 4 novembre, sabato 21 ottobre, a Pisa/Coltano/Camp Darby ci sarà un’altra manifestazione nazionale contro la guerra e le basi militari, che è stata costruita questa estate dal confronto tra le realtà territoriali che si battono contro la militarizzazione (Sicilia, Sardegna, Toscana etc.) e le questioni ambientali. Ci sarà una manifestazione in Toscana e una in Sicilia.

Sulla riunione del 2 settembre ovviamente è piovuta come un macigno l’intervista di Amato sulla strage di Ustica, che ha evidenziato le responsabilità della Nato – e della Francia – nelle stragi di stato in Italia (oltre a Ustica sono accertate quella di piazza Fontana e Brescia).

La riunione del 2 settembre è stata anche l’occasione per ricordare insieme Angelo Baracca deceduto questa estate e straordinario scienziato-attivista impegnato contro la guerra e per l’ambiente, promotore dell’appello lanciato ad aprile “Fermare  la guerra, imporre la pace”. Si è deciso di portare nelle mobilitazioni che ci saranno uno striscione per ricordarlo e ricordarne l’impegno.

Quindi sabato 21 ottobre a Pisa e 4 novembre a Roma hanno la forza di poter diventare due significative mobilitazioni nazionali sulla guerra intorno alla quale costruire iniziative di avvicinamento articolate e nei territori sulle quali ri-attivizzare forze ed energie che non hanno mai rimosso il No alla guerra dalla loro agenda politica.

Per metà ottobre si prevede un momento di confronto pubblico (assemblea) a livello nazionale per approfondire contenuti e discussione, preceduta da una seconda riunione nazionale che ne discuta più operativamente il percorso di costruzione.

 

Foto di Patrizia Cortellessa

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *