Menu

Khaled El Qaisi di nuovo di fronte ai giudici israeliani. Cresce la campagna per la sua liberazione

Ultim’ora. Il tribunale israeliano ha prolungato di un’altra settimana la detenzione amministrativa di Khaled El Qaisi, il ricercatore universitario italo-palestinese, arrestato al confine israeliano mentre rientrava in Italia.

Khaled tra una settimana tornerà davanti ai giudici israeliani, senza che abbia potuto incontrare nessuno: né i famigliari né il legale, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. Solo il consolato italiano in Israele lo ha potuto visitare.

I motivi del suo arresto appaiono assolutamente generici e privi di specificità, fondati esclusivamente su meri sospetti e non su indizi gravi di colpevolezza. Tuttavia, ciò che rappresenta maggior ragione di inquietudine e preoccupazione, è la facoltà concessa all’autorità israeliana di poter sostituire, in difetto di prove, la detenzione penale con quella amministrativa. E’ una condizione giuridica, tipica di una occupazione coloniale, nella quale si trovano altri 1200 palestinesi ristretti in carcere senza un’accusa formale, senza alcuna prova e senza poter conoscere le ragioni del loro trattenimento. Khaled è stato prima detenuto presso il carcere di Petach Tikvah, 20 km a nord est di Tel Aviv ed ora in quello di Askhelon.

In Italia in queste settimane è venuta crescendo la richiesta alle autorità israeliane di rilasciare Khaled. Sono state presentate due interrogazioni parlamentari (M5S e Verdi/Sinistra). I parlamentari del gruppo per la Pace tra Israele e Palestina Stefania Ascari, Carmela Auriemma, Laura Boldrini, Dario Carotenuto, Concetta Damante, Tino Magni e Stefano Vaccari, hanno chiesto al ministro degli Esteri Tajani di esercitare tutte le pressioni necessarie per la liberazione di Khaled El Qaisi.

Per domani, venerdì 15 settembre, ci sarà all’università La Sapienza di Roma per un’assemblea pubblica lanciata dal Comitato per la liberazione di Khaled El Qaisi.

La stessa università La Sapienza, dove lavora Khaled, in una nota “auspica una rapida e pacifica soluzione della vicenda che vede coinvolto lo studente, cittadino italo palestinese,  Khaled El Qaisi, iscritto al corso di laurea triennale in Lingue e civiltà orientali del nostro Ateneo”.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *