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Vietati o “sconsigliati” i cortei per la Palestina di sabato 27

Come governo dei “sovranisti” non c’è male… Non contenti di aver accettato una revisione del Patto di Stabilità europeo che reintroduce – peggiorandola di molto – l’austerità obbligatoria. Non paghi di fare da zerbino alle decisioni statunitensi (avere due padroni è “meglio che uàn”, pare)… Ecco che il governo Meloni si mette alle dipendenza di un terzo straniero che fa “da padrone in casa nostra”: Israele.

Dopo una settimana di pressioni da parte dei rappresentanti di vertice delle comunità ebraiche in Italia perché venissero vietate le manifestazioni pro-Palestina e per il cessate il fuoco (convocate come ogni sabato ormai da quasi quattro mesi), il ministro dell’interno Piantedosi ha tirato fuori il più classico dei divieti travestito da “consiglio”: rinviare le manifestazioni per la Palestina in programma per il 27 gennaio, evitando così la sovrapposizione con quelle previste per il Giorno della Memoria.

Dal punto di vista dell’”ordine pubblico” – l’unico che un ministro di polizia potrebbe invocare – non c’è infatti alcuna ragione per vietare alcunché. Le manifestazioni di solidarietà con Gaza e Cisgiordania, convocare dalle associazioni palestinesi in Italia, si svolgono da settimane senza dar luogo ad alcun problema.

Per giustificare le richieste di divieto, non a caso, i sionisti d’assalto hanno dovuto ingigantire innocui gesti singoli come l’incendio di una bandiera israeliana; oppure inventarsi la presenza dei provocatori fascisti di Forza Nuova (allontanati a calci fin dalla prima, enorme, manifestazione di Roma).

Si sono distinti ancora una volta i gazzettieri mainstream che hanno dato come “manifestazione unitaria” – per domani a Roma – quella di Forza Nuova, che come sempre gioca intenzionalmente la carta della “terza posizione” (il gruppo neonazista degli anni ‘70, di cui sono eredi, a partire da Roberto Fiore) per facilitare il compito dei governi. Specie di quello attuale. In pratica ha annunciato non meglio specificate “Azioni di propaganda antisionista”… Ma tanto è bastato per far titolare ai complici “manifesteranno insieme i centri sociali e Forza Nuova”.

Tutta fuffa per sostenere la decisione di Piandesi & c., che comunque ci tiene a precisare che le iniziative a favore del popolo palestinese rischiano di «assumere connotazioni lesive dello spirito commemorativo a favore delle vittime delle leggi razziali, nonché di condanna alla persecuzione del popolo ebreo».

In pratica: il 27 gennaio è data “riservata” ai soli ebrei, svuotando così l’Olocausto del suo significato universale (furono sterminati insieme a loro anche rom, omosessuali, antifascisti, slavi, ecc).

Una “privatizzazione” del ruolo di vittime del “male assoluto” operata per giustificare i crimini di guerra israeliani e criminalizzare i movimenti di solidarietà ai palestinesi che stanno crescendo in tutto il mondo; anche nell’Occidente neoliberista.

Una “privatizzazione” peraltro già individuata dagli organizzatori, che nel volantino di convocazione hanno scritto: «Se permetteremo al sionismo di continuare il suo massacro e la pulizia etnica perpetrata in Palestina, svuoteremo di significato questa data a detrimento delle vittime che furono e di quelle che saranno».

Sorprende semmai la stupidità politica dei vertici delle comunità ebraiche che spingono per restringere gli effetti del “male assoluto” ai soli ebrei credendo, così, di giustificare per sempre Israele. E’ infatti certo che quanto sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania solleva contemporaneamente l’indignazione di tutto il mondo.

Questa indignazione è naturalmente progressista, genuinamente umanitaria, unisce soprattutto i giovani di paesi differentissimi per cultura e sistema politico, perché troppo evidente il massacro dei palestinesi ad opera di Israele e il “doppio standard” applicato dall’establishment imperialista occidentale.

Impedire le manifestazioni significa stimolare esattamente quel che si dice di voler evitare: identificare tutti gli ebrei con il governo criminale di Israele. Con tutte le follie che ne derivano…

La protervia suprematista è evidente, benché mascherata come al solito col vittimismo, nelle parole del dal presidente della comunità ebraica di Roma Viktor Fadlun: «Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria. Noi non avevamo chiesto di vietare le manifestazioni in quanto tali anche se abbiamo assistito a canti e balli in strada che invitavano a uccidere gli ebrei. Ma dover assistere a tutto questo nel Giorno in cui in tutto il mondo si ricordano 6 milioni di ebrei sterminati dal nazismo ci è parso davvero troppo».

Spariti in un camino” – quello della memoria istituzionalizzata – omosessuali, zingari, antifascisti e “popoli inferiori”. Tutti untermenschen, come i palestinesi agli occhi di Netanyahu…

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6 Commenti


  • .. Binazzi Sergio

    ora anche Israele comanda ( o ha sempre comandato per via dei nostri ” amici” americani) sicuramente l’olocausto è un orrore ma, come si cerca giustamente di ricordare, non ha riguardato solo gli ebrei e comunque anche oggi stiamo assistendo all’olocausto dei palestinesi, però questo sembra non turbare minimamente coloro che governano e falsi oppositori. forse per lor signori, come allora del resto, esistono popoli di serie A e B. e la cosiddetta ” sinistra ” continua a definirsi antifascista forse dimenticano di essere alleati con i seguaci di bandera. nazisti tedeschi o ucraini per me è la stessa minestra, abbiamo solo cambiato nazionalità per sceglierci i nuovi alleati. tutto come allora.


  • Ta

    A questo punto è evidente che:
    a) I vertici delle comunità ebraiche italiane hanno trasformato deliberatamente il Giorno della Memoria in «giorno di israele», strumentalizzando la Shoah a sostegno della politica genocida dello stato israeliano.
    b) I sindaci PD di Roma e Milano, vietando le manifestazioni di solidarietà per il popolo palestinese (senza nemmeno fingere di inventarsi ragioni di «ordine pubblico»), hanno scelto deliberatamente di fare propria questa strumentalizzazione.
    c) Come scriveva il 3 novembre Moni Ovadia sul Fatto: «Se difendere la vita, la dignità e i diritti dei palestinesi come persone e come popolo è antisemitismo… allora io, ebreo da molte generazioni, sono orgogliosamente “antisemita”!».


  • Lollo

    Una vergogna. Usare alibi a così alto tasso d’ ipocrisia. Tutto capibile, nessuno vuole strumentalizzare i morti e le vittime. Tutte da ricordare, si chiama infatti solo giorno della memoria. Ormai sono troppo vecchio e malato per andare ancora a manifestare per le piazze italiane. M’ auspico che il movimento di protesta pacifista prosegua più imponente che mai. Nella mia città sarò presente. Hasta la victoria sempre!!


  • Giovanni

    Gli israeliani sionisti hanno la memoria corta…


  • stefano caffagnini

    Gentili operatori della Questura di Parma,
    con la seguente comunichiamo la convocazione di un presidio in forma statica previsto per domani sabato 27 gennaio, giornata della Memoria, 2024, dalle ore 16 alle ore 18, presso piazza Garibaldi in Parma,in solidarietà con il popolo palestinese, e per il cessate il fuoco immediato.
    Giudichiamo il divieto ministeriale, a manifestare contro il genocidio in atto in suddetta ricorrenza, ingiusto e antidemocratico. Previsione partecipanti in numero di cento.
    La nostra presenza in piazza sarà simbolica e pacifica, in linea con i dettami della Costituzione, senza alcuna amplificazione, in rispettoso silenzio rispetto alle vittime innocenti di 80 anni fa come dei nostri giorni. Consapevole e determinata a contrastare il clima di censura che abbiamo già visto concretizzarsi negli attacchi verso la stampa non allineata al governo.
    NO ALLA CENSURA GOVERNATIVA.
    Un genocidio non ne giustifica un altro.
    Vi scrivo in quanto referente di Officina Popolare. Ringraziandovi cortesemente per l’attenzione.


  • Mara

    Che orrore vedere i rappresentanti delle nostre istituzioni giustificare in un modo o nell’altro il genocidio dei civili e bambini a Gaza o con l:adesione aperta al massacro o voltandosi ipocritamente dall’altra parte.

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