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La Resistenza palestinese non si processa. L’11 Luglio la Cassazione discute del caso di Anaan, Ali e Mansour

L’11 luglio la Cassazione discuterà la richiesta di liberazione di Anaan, Ali e Mansour. Il 6 luglio manifestazione, l’11 luglio mobilitazione in tutte le città.

Si è tenuta ieri a Roma l’assemblea per la costruzione della mobilitazione per Anan, Ali e Mansour, detenuti politici palestinesi in Italia, contro la repressione del movimento di solidarietà con la Palestina, contro la criminalizzazione della resistenza palestinese.

L’assemblea si è aperta con una introduzione seguita da un aggiornamento dell’Avv. Flavio Rossi Albertini, e da interventi che hanno ripercorso le tappe che hanno caratterizzato la vicenda dei tre prigionieri politici palestinesi in Italia, focalizzandosi sulla dimensione politica della tentata estradizione e della successiva indagine avviata dalle autorità giudiziarie italiane, inquadrandola quindi nella più ampia operazione volta a criminalizzare la resistenza e il movimento di solidarietà alla Palestina.

Molteplici i contributi delle organizzazioni e delle realtà politiche che hanno ricostruito un quadro della situazione del movimento di solidarietà alla Palestina in Italia, dell’incessante e incondizionato appoggio portato avanti dall’Italia a Israele; è infatti di questi giorni l’ammissione del governo italiano di aver continuato a fornire armi utilizzate nel genocidio sionista in corso.

Si è inoltre constatato come le mobilitazioni studentesche in tutta Italia contro la collaborazione accademica e militare con l’occupazione israeliana e l’industria bellica siano state capaci di contrastare i tentativi di depoliticizzazione delle mobilitazioni in solidarietà alla Palestina, andando a individuare complicità e responsabilità anche in Italia, rispolverando categorie d’analisi politica tacciate da molti come anacronistiche ma in realtà più attuali che mai: si è tornato a parlare di imperialismo, di solidarietà internazionalista, di lotta di liberazione nazionale.

In conclusione sono state lanciate le due date del 6 e dell’11 luglio come momenti di mobilitazione per Anan, Ali e Mansour, contro la criminalizzazione della resistenza e contro la repressione politica in Italia.

Ci vediamo nelle piazze per ribadire che…

La Resistenza non si arresta! La Resistenza non si processa!

*****

Per saperne di più sulla vicenda vedi: Il caso Anaan Yaesh. Alla vigilia della Camera di Consiglio spuntano tre arresti tra i palestinesi

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