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Casa Pound. Una milizia al servizio di Salvini

Non si sono ancora stemperate le polemiche su quanto avvenuto sabato a Bologna, quando due cortei antifascisti hanno cercato di intercettare e contestare una manifestazione organizzata – in modo piuttosto anomalo – dai neofascisti di Casa Pound che nel capoluogo emiliano non ha certo un suo insediamento significativo. Non solo. I tartarugati, sul piano della presenza politica nelle piazze e nel paese, erano quasi scomparsi da anni dai periscopi. Si segnalano infatti solo la loro festa nazionale a Grosseto qualche mese fa e sette/otto flash mob in occasione del IV Novembre.

La prima domanda da farsi è infatti: perché Casa Pound voleva manifestare proprio a Bologna? La risposta più ovvia è perché domenica prossima in Emilia Romagna ci sono le elezioni regionali. Ma Casa Pound non si presenta alle elezioni. Nel 2019 aveva deciso di rinunciare alla esposizione elettorale in prima persona optando per l’entrismo nei partiti di destra più grossi, in particolare la Lega di Salvini e Fratelli d’Italia.

Qui è là infatti sono spuntati candidati di Casa Pound nelle liste dei “fratelli maggiori”, con risultati evidenti come a L’Aquila o a Lucca, dove i neofascisti di Casa Pound hanno assunto cariche istituzionali di rilievo. Ma anche nel Lazio dove uno dei leader di Casa Pound, Mauro Antonini, si era candidato alle recenti elezioni regionali con la Lega. Per non parlare poi del sottosegretario leghista Durigon che voleva intestare un parco pubblico di Latina a Benito Mussolini.

La “relazione particolare” tra i neofascisti di Casa Pound e la Lega di Salvini è stata coltivata e cresciuta fino alle elezioni europee del 2019. In molti ricordano il corteo neofascista che entrava in Piazza del Popolo a Roma nella manifestazione di Salvini, oppure il comizio di Salvini al teatro Brancaccio apparecchiato e affollato dai tartarugati.

La foto del leader della Lega a cena con gli esponenti di Casa Pound ancora non è stata cancellata dalla psicostoria di orwelliana memoria.

Questa familiarità di Salvini con i neofascisti è stato anche uno dei motivi di rottura con il vecchio leader della Lega Umberto Bossi il quale – tra molti difetti – rimaneva però un convinto antifascista, tanto da fare a sportellate anche con il veronese Tosi, transitato poi in Forza Italia.

Dunque a Bologna che cosa ci facevano i neofascisti di Casa Pound – arrivati anche da Roma ed i cui esponenti capitolini sono ben visibili nei video – in una manifestazione convocata una settimana prima delle elezioni regionali dell’Emilia Romagna?

Riteniamo che i neofascisti dovessero fare esattamente il lavoro sporco per Salvini che hanno fatto, così come avvenuto, magari anche con l’aiuto di qualche “manina” dall’alto che ha voluto a tutti i costi mantenere la loro manifestazione nel centro della città piuttosto che in una zona più defilata. Insomma Casa Pound è diventata una sorta di milizia privata per la Lega di Salvini.

La dovuta reazione degli antifascisti bolognesi alla provocazione del tandem Casa Pound/Salvini, ha visto immediatamente il leader leghista far salire i toni, costringendo tutti i suoi colleghi di governo a seguirlo sulla stessa linea e intestandosi la rappresentanza dell’anticomunismo nel secolo XXI.

Viene da domandarsi quale sia lo scopo di una campagna anticomunista in un paese in cui, purtroppo, i comunisti sono da quindici anni fuori dal Parlamento e frammentati in diversi partiti con prospettive politiche differenti. Insomma non proprio una “minaccia eversiva alla stabilità politica del paese”.

Eppure l’anticomunismo sembra essere ancora un tasto su cui la destra batte a fini propagandistici ed elettorali, mischiando fake news e lavoro sporco nelle piazze, ovviamente affidandolo ai neofascisti… e poi magari a questure e tribunali.

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5 Commenti


  • Maurizio

    salvini-salvietta va appeso a capa sotto a piazzale loreto, senza se e senza ma


  • Giovanni Pesce

    Bisogna alzare la guardia e non solo quella… Vigilanza attiva.


  • Mauro

    Posso considerare i fatti di Bologna una trappola nella quale siamo cascati?


  • Pasquale

    È proprio vero che l’ Italia è un paese delle banane, altrimenti questi ceffi fuorilegge sarebbero in galera.


  • salvatore drago

    Siamo cascati chi? Quelli che hanno deciso di opporsi coi loro corpi e determinazione a questa oscena parata O coloro che hanno deciso di fare i Ponzi Pilati dietro blande dichiarazioni dopo i “fatti”?

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