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Solidarietà con Mohamed Hannoun

Apprendiamo della notifica del foglio di via da Milano a Mohammad Hannoun dell’Associazione Palestinesi d’Italia, compagno da decenni in prima fila nella solidarietà internazionale verso i gazawi, nelle mobilitazioni contro il genocidio e le politiche criminali dell’entità sionista.

L’unica risposta di questo governo davanti a un genocidio e alla guerra in Medio-Oriente, di cui è complice attivo, continua ad essere la criminalizzazione della solidarietà al popolo palestinese. Allo stesso modo gli attachi alla solidarietà proveniente da tv e giornali, il clima accusatorio verso gli studenti nelle scuole o nelle università, così come verso i lavoratori che denunciano il traffico di armi nei porti e negli aereoporti, così come questi provvedimenti repressivi non fanno che esplicitare la paura dei complici dei sionisti: che emerga sempre più chiaramente l’avversione sociale generale alla guerra e al sionismo presente nel nostro paese, così come in tutto il mondo.

Mohammad Hannoun e ai compagni dell’API la nostra massima solidarietà: la repressione non fermerà le mobilitazioni contro il genocidio e la guerra. Denunciare il sionismo in ogni modo, privarlo di agibilità, richiedere l’interruzione delle collaborazioni politiche e militari del nostro paese con il suprematismo genocida israeliano sono obiettivi legittimi e che continueranno ad animare le piazze verso la grande data di mobilitazione nazionale del 30 novembre.

Israele è un pericolo per il mondo!

Non un passo indietro!

Sempre a fianco del popolo palestinese che resiste!

Rete dei Comunisti – Cambiare Rotta Milano – Opposizione studentesca d’alternativa

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Abbiamo appena saputo che all’ amico e fratello Mohammad Hannoun, esponente dell’ API, è stato notificato un foglio di via da Milano.

La motivazione sarebbe la sua giustificazione pubblica della risposta dei manifestanti solidali con il popolo palestinese vittima di un genocidio, a quelle vigliacche e nutrite squadracce sioniste e fasciste che hanno imperversato per Amsterdam stracciando e bruciando bandiere palestinesi e inneggiando allo sterminio nazisionista dei bambini e delle bambine palestinesi. Una reazione che riteniamo comprensibile legittima umana e naturale di fronte a un genocidio.

Ci fa anche inorridire l’ accostamento all’ antisemitismo di una naturale reazione ad una orribile e disumana apologia di genocidio. Un paragone ignobile e strumentale e perché non abbiamo mai sentito elevarsi la stessa indignazione in più di un intero anno di disumano sterminio a Gaza.

Un’ indignazione ipocrita e miserabile perché rapporta l’ allontanamento da Amsterdam a calci nel sedere dei nazisionisti appartenenti a una tifoseria nota per la loro ideologia razzista, arabofobica, islamofobica e fascista, con il contorno dell’ apologia dello stupro delle “donne del nemico”, al genocidio pianificato di un popolo. Mohammad è uno di noi, un nostro amico e fratello da tempo oggetto della persecuzione sionista e dei suoi complici al governo italiano sotto la pressione delle comunità sioniste ubriache di odio e di suprematismo.

Come risposta a questo atto repressivo e persecutorio vogliamo inviare a Mohammad e alla sua famiglia la nostra massima solidarietà e il nostro affetto.

A presto ancora insieme in piazza per la Palestina. Per una Palestina libera. No allo stato di polizia!

Le compagne e i compagni del Csa Vittoria (Milano)

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1 Commento


  • ANNA

    Della storia dell’antisemitismo non ne posso più. lo vogliamo gridare che I PALESTINESI SONO SEMITI? Quindi gli antisemiti sono i sionisti e tutti i loro schifosi sostenitori

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