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Roma antifascista si riprende Porta S. Paolo

Non è stato semplice e non poteva esserlo. La mossa sciagurata dell’Anpi – lasciare ai fascio-sionisti il luogo simbolo della Resistenza a Roma – aveva infatti creato la condizione perfetta per una trappola.

Gentaglia  del Pd e non solo avevano poi, per sovrapprezzo, spalancato le porte non solo ai sedicenti eredi della comunque irrilevante “Brigata ebraica” ma anche agli esponenti della comunità ucraina, nel solito tentativo di equiparare la “Resistenza” e l’esercito di Kiev praticamente in mano ai neonazisti seguaci di Stepan Bandera (il capo delle SS ucraine. allora).

E naturalmente era ben presente il rischio che, come e peggio dello scorso anno, i mazzieri sionisti – molti dei quali arruolati dell’Idf e di ritorno dal genocidio a Gaza – potessero organizzare un’aggressione contro gli antifascisti sotto gli occhi una polizia “distratta”.

Da giorni, peraltro, i media di regime e soprattutto quelli “governativi”, anticipavano gli “scontri” che ci sarebbe certamente stati (a Torino, ieri sera, la questura ha pensato bene di dare l’esempio caricando a freddo il corteo).

La prova della piazza doveva essere perciò “pesata” e preparata con cura. Ed è andata bene.

La pattuglia dei provocatori sionisti

I sionisti hanno purtroppo potuto fare la loro sceneggiata davanti alla Piramide. Ma tutto sommato hanno evidenziato la loro scarsezza numerica, mentre un migliaio di antifascisti venivano tenuti a distanza da un numero spropositato di poliziotti e carabinieri, fin quando sono stati costretti ad allontanarsi. 

Nel frattempo il corteo che partiva, come ogni anno, da largo Bompiani per dirigersi – nei programmi dell’Anpi e dei “liberali” verso Parco Schuster – si andava gonfiando di gente.

E ad un certo punto la maggioranza ha decisamente deviato verso Garbatella e di lì a verso Porta San Paolo. Per riprendersi fisicamente e politicamente la piazza che è dei partigiani. E soltanto di chi si muove nel loro solco, seguendo il loro esempio.

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5 Commenti


  • antonio D.

    …non è stato affatto una “deviazione” dalla storia partigiana; quella l’hanno fatta i “Sobri e rassegnati falsi oppositori”! La maggioranza a seguito le tracce da tempo lasciate da partigiani e sinceri nemici della guerra e dei compromessi! Resistere vuole anche significare no “
    desistere “”!


  • stefano

    “I sionisti hanno purtroppo potuto fare la loro sceneggiata davanti alla Piramide. Ma tutto sommato hanno evidenziato la loro scarsezza numerica, mentre un migliaio di antifascisti venivano tenuti a distanza da un numero spropositato di poliziotti e carabinieri, fin quando sono stati costretti ad allontanarsi.”
    correzione da chi era presente:
    I compagni presenti fin dalle 7:30 hanno caratterizzato la loro presenza promuovendo la resistenza del popolo palestinese a simbolo della piu’ generale battaglia contro le pulsioni di dominio coloniale e suprematista del cd occidente, di cui israele indubbiamente rappresenta l’espressione piu’ feroce.
    la Palestina è la grande obiezione alla narrazione ideologica dell’occidente, lo scoglio su cui naufraga e va in mille pezzi, per questo si tenta di arginare e/o reprimere la dilagante solidarietà finora senza successo
    Alle 10:30 la maggioranza dei partecipanti lascia la piazza dopo aver omaggiato i partigiani e tenuto una serie di interventi dove fino a poco prima la polizia aveva consentito la presenza dei fasciosionisti
    Alla fine la maggior parte dei partecipanti si dirige agli altri appuntamenti previsti per la giornata (per propria decisione e non per allontanamento dei cc)


  • Giovanni

    La gazzarra fascio- sionista solita a sporcare le vie di Roma, grazie anche ai cialtroni piddini ammantati di falsa coscienza e scarsa memoria storica.


  • Maurizio

    se di vuole essere antifa’ non si può prescindere dall’essere antisionista e antiPD


  • Mara

    Anche io ero presente ed ho assistito ad una vera manifestazione antifascista anche senza l’ANPI forse anche più entusiastica e sentita rispetto a quella degli anni scorsi. La manifestazioni è stata molto numerosa non meno di quella degli scorsi anni anzi forse anche maggiore, c’erano le bandiere anche quelle palestinesi, nonostante gli inviti alla sobrietà e ci sono stati molti giovani e molti interventi che hanno illustrato le realtà dei conflitti a Gaza e nel mondo che stiamo vivendo in quest’epoca senza gli addomesticamenti che avrebbero potuto dare la presenza di politici che parlano il politichese. Gli
    interventi si sono avvicendati fin oltre mezzogiorno quando la manifestazione si è sciolta

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