A Roma da tempo l’Ostello della Gioventù ha chiuso ma la rete dei “Giovani verso il 15 Ottobre” lo ha riaperto questa mattina. “Giovani verso il 15 ottobre” raduna studenti e la Rash Roma (Red and anarchist skin head). Si tratta d uno dei luoghi simbolo dell’accoglienza e della libertà di movimento per generazioni di giovani da diversi mesi ha serrato i battenti. La Roma di alemanno raggiunge così un altro primato negativo, quello di essere l’unica città europea a non avere più una struttura ricettiva per le migliaia di giovani che ogni anno provano ad attraversare la nostra città a costi contenuti. Per anni L’Aig (associazione internazionale ostelli della gioventù) ha chiesto aiuto alle istituzioni, chiedendo contributi ed investimenti per rendere competitiva la struttura ma senza avere risposte. L’ostello ha chiuso perchè a Roma, evidentemente, l’accoglienza deve essere monopolio delle strutture del vaticano e foraggiare unicamente l’opera romana pellegrinaggi con buona pace delle tanto osannate leggi del mercato. Ma l’ostello ha chiuso anche perchè si trova all’interno di una zona, il Foro Italico, da tempo soggetta alle attenzioni della grande speculazione. Il CONI, proprietario della struttura, già con i mondiali di nuoto, che rimarranno celebri più per le vicende giudiziarie che per quelle sportive, provò a rientrarne in possesso per provare a colmare i buchi di bilancio causati dalla diminuzione dei contributi statali. Ci riprova oggi, spalleggiato dalla giunta alemanno, con una operazione che nelle dichiarazioni vorrebbe essere di riqualificazione di tutta l’area ma che in realtà non è altro che una svendita al neo presidente della Roma che ne farà degli uffici amministrativi.
L’Ostello della Gioventù ha chiuso. La gioventù lo riapre. Un luogo simbolo e generazionale non può chiudere. In vista della mobilitazione europea del 15 ottobre abbiamo deciso di riappropriarci di questo spazio e di restituirlo ai suoi naturali protagonisti, i giovani e le giovani d’Europa che come noi hanno deciso di non piegarsi ai ricatti della BCE e ai profeti della riduzione degli stipendi, delle privatizzazioni, della svendita del patrimonio pubblico e dei beni comuni, della liberalizzazione dei servizi pubblici e della contrattazione aziendale, della precarizzazione del lavoro e del pareggio di bilancio costituzionalizzato. Ci vogliono sempre più poveri e sempre più succubi di una ideologia che ha definitivamente svelato la sua natura fatta di impoverimento, razzie, guerre, repressione. Noi non piegheremo la testa ed il 15 ottobre comincerà la nostra marcia contro i pescecani del terzo millennio. “Accampati sulla riva sinistra del Tevere accoglieremo quanti e quante in questi giorni volessero condividere con noi la strada verso il 15 ottobre” dicono gli occupanti in un comunicato.
A Napoli proseguono le iniziative degli indignati napoletani, che dopo aver calato uno striscione dal vicino Maschio Angioino, con la scritta ‘Il 15 ottobre tutti/e a Romà, hanno occupato intorno alle 15 la sede dell’Agenzia delle Entrate in Piazza Matteotti dove sono stati lanciati volantini con il simbolo dei ‘Draghi Ribellì. I manifestanti hanno scandito slogan che richiamano al ‘Diritto all’insolvenzà, ‘Noi il debito non lo paghiamò, ‘Più reddito per tutti, la crisi la paghino i ricchì. Gli indignati, circa una quarantina, dopo il bliz hanno stazionato all’esterno della sede dell’Agenzia delle Entrate, mentre i finanzieri provvedevano a chiudere tutti gli accessi. Non si sono registrati momenti di tensione. I manifestanti torneranno tra poco nuovamente sotto la sede della Banca d’Italia in Via Cervantes, che da due giorni è il luogo di partenza di tutti i blitz. Ai manifestanti si sono uniti nel pomeriggio anche gli studenti dei collettivi delle scuole superiori appartenenti al coordinamento ‘Fuck’ (Future Under Costruction Collective).
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