Colleghi non mi provocate.
Stamattina su alcune chat di insegnanti valdostani sta girando questo, ne metto solo la parte finale perché lo sproloquio è imbarazzante, ne basta un pezzetto per capirne la portata.
Allora cari colleghi, con tutto il rispetto per la vostra libera scelta individuale, vi dico fin da subito che con me non c’è trippa per gatti, lasciate stare.
Piuttosto, a voi che oggi vi stracciate le vesti per i diritti costituzionali, pongo solo 2-3 domande (così, per farvi riflettere), e poi chiudo.
– Dove eravate, quando il governo due mesi fa ha sbloccato i licenziamenti in piena crisi economica e sociale, violando l’articolo 1 della Costituzione?
– Dove eravate, quando al primo lock-down gli operai andavano in fabbrica al buio come i topi, costretti dalla dittatura del profitto (che ci sommerge tutti fino al collo), con la schiena piegata dalla fatica e con in pancia la paura di non tornare a casa?
– Dove eravate, quando i nostri eroi erano giorno e notte sul campo di battaglia, nelle corsie degli ospedali, pronti a salvare vite umane, e magari per disgrazia anche le vostre e quelle dei vostri cari?
– Dove siete, quando oggi migliaia di lavoratori di tutta Italia stanno perdendo il posto a causa delle delocalizzazioni, quando sono messi sotto ricatto dai padroni, quando lottano PER TUTTI NOI contro le ingiustizie e lo sfruttamento sul lavoro, quando si prendono le manganellate?
Dopodiché, cari “PATRIOTI”, non ho altro da dirvi. Rivolgetevi altrove, perché da me che sono “succube del sistema e complice della dittatura”, non caverete un ragno dal buco.
Tenetevi pure l’appoggio dei fascisti, famosi garanti della Costituzione italiana.
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