Acerra è stata sin troppo martoriata dalla presenza mostruosa dell’inceneritore, funzionale all’arricchimento della società di gestione A2A e ciò che gira attorno ad essa, a discapito dell’ambiente e la salute delle popolazioni. Il tutto con buona pace delle istituzioni nzionali e regionali che avevano promesso un periodo di breve vigenza dell’inceneritore.
Durante questi anni di funzionamento dell’inceneritore, i danni per la salute e l’ambiente sono gravissimi ed incalcolabili come certificato da numerosi studi anche di natura accademica.
Ogni anno sono stati rilasciati nell’atmosfera fumi inquinanti e tossici pari a 600.000 tonnellate di rifiuti bruciati.
Le sostanze inquinanti vengono assorbite dalle persone, a partire dai polmoni, ma anche da animali, piante, frutta e verdura, una verità incontestabile ed incancellabile, nonostante dichiarazioni e prese di posizione della politica istituzionale a partire dal governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca del Partito Democratico.
Le sostanze tossiche emesse, diossina in primis, ma non solo, si depositano nell’organismo di ogni specie vivente, animale e vegetale, della zona (bioconcentrazione) e si accrescono nelle catene alimentari (biomagnificazione) di cui l’uomo è il terminale.
Ogni giorno che passa, in cui è in funzione l’inceneritore, è un giorno più inquinato del precedente. Un dato che vale ad Acerra come altrove.
Al netto di ciò, è criminale anche solo pensare di aggiungere, nonostante la già disastrata situazione, una nuova linea che andrà a produrre un terzo in più di quello fino ad oggi bruciato ed incenerito.
Il NO alla quarta linea e la dismissione dell’inceneritore, è una questione non più rimandabile per un territorio già ampiamente devastato, inoltre, la costruzione della quarta linea, significherebbe nel concreto, allungare di altri 25 anni la vita dell’inceneritore che già, al momento del suo varo, era considerato di tecnologia obsoleta.
La popolazione acerrana si è sempre battuta contro l’inceneritore, manifestazioni partecipate chiedevano a gran voce il blocco di questo ecomostro, come non ricordare le ‘’mamme coraggio’’ che per giorni avevano bloccato gli accessi al sito di incenerimento impedendo il transito dei camion che trasportavano immondizia da bruciare proveniente da altri comuni.
I manifestanti dichiaravano alla stampa che l’inquinamento ambientale li stava uccidendo, letteralmente, in tantissimi hanno un lutto in famiglia, deceduti a causa di un tumore, tra chi piange figli, genitori, fratelli e sorelle, in un’area sempre più invivibile e intossicata.
E’ evidente ormai il totale fallimento della gestione dei rifiuti tramite l’incenerimento, a pagarne l’alto prezzo, di questa scelta criminale, in termini di vivibilità, sono state le popolazioni circostanti all’inceneritore.
Delle decennali promesse di bonifica dei terreni nemmeno l’ombra, sono rimaste lettera morta in tutto il territorio campano. Infatti anche in estate continua il criminale fenomeno dei Roghi Tossici in tutta la “Terra dei Fuochi” collocata nella fascia di territorio tra le province di Napoli e Caserta.
Il 28 luglio scorso centinaia di persone hanno attraversato in corteo le strade di Acerra al grido di ‘’basta roghi, no all’inceneritore e quarta linea’’, una significativa risposta di popolo che più non tollera le politiche di scempio ambientale che hanno causato solo morte e inquinamento.
La manifestazione è stata preparata a seguito di varie e partecipate assemblee popolari sul territorio, che mettevano al centro l’urgenza di fermare la quarta linea dell’inceneritore e la chiusura definitiva dello stesso.
L’assemblea popolare ha anche stipulato un documento da consegnare al primo consiglio comunale utile, per sondare le reazioni circa la possibilità di schierarsi contro inceneritore e quarta linea da parte dell’amministrazione comunale.
In quest’ottica si inquadra il progetto di costruzione di un collettivo popolare territoriale, capace di incarnare e rispondere ai bisogni popolari.
La questione ambientale non è l’unica ad attanagliare il territorio acerrano, il futuro collettivo affronta anche tematiche come la lotta al carovita, alla disoccupazione, il diritto al lavoro e alla casa, il recupero del patrimonio storico-artistico della città.
Queste, sono solo alcune principali questioni emerse, a cui si aggiungeranno nel tempo, sicuramente altre che vanno nell’interesse generale della cittadinanza e, specificatamente, quella dei settori popolari.
Acerra è uno dei luoghi più poveri della Campania, intriso di problematiche socio-ambientali che rende complicata l’esistenza dei propri abitanti.
Per questo c’è bisogno di organizzazione e lotta per il riscatto di tutte e tutti all’insegna di una vita dignitosa.
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