Un centinaio di persone, ieri, a Napoli, presso la Galleria Principe di Napoli si è riunita in assemblea per discutere di caro-affitti causa turistificazione ovvero l’esagerato proliferarsi di b&b e case vacanze soprattutto nel centro storico. Al presente nel solo centro antico napoletano vi sono diecimila sfratti esecutivi contro i 1600 di media annuale degli anni scorsi.
Numeri terrorizzanti per i residui inquilini che rischiano di essere sfrattati per fare posto ai turisti. Troppa differenza di profitto per i proprietari degli immobili affittare ai turisti.
E allora è propria emergenza abitativa.
Ironia della sorte vuole che la maggioranza di affitti per turisti avvenga nel perimetro del centro che è sito Unesco. Quest’ultimo inserì il centro antico napoletano come Patrimonio di interesse mondiale con la motivazione che fosse l’unico centro storico europeo abitato ancora dalla popolazione autoctona.
Dovrà forse riconsiderare i suoi giudizi passati . Infatti per i colossi delle piattaforme i residenti sono un freno ai profitti. Anche gli studenti in realtà. Anche loro negli ultimi tempi costantemente sotto sfratto.
E il trend non sembra arrestarsi. Oramai Napoli è entrata prepotentemente nel circuito dei grandi flussi turistici. Un mercato alimentato dalle compagnie aeronautiche low cost (nell’ultimo anno Capodichino ha registrato il numero record di passeggeri, 11 milioni di persone), dalle multinazionali delle crociere, dalle piattaforme, dalla speculazione immobiliare.
Numeri esorbitanti, inimmaginabili fino a poco più di un lustro fa . Amplificato dalle numerose serie tv che si svolgono in città e dal Napoli capolista in campionato (il cosiddetto Largo Maradona, ai Quartieri Spagnoli, è diventato il sito più visitato della città). Che però stanno portando benefici solo a una piccola parte della popolazione.
Una città oramai a misura di turista, un luna park saturo di rosticcerie, baretti e negozietti di paccottiglia da souvenir.
Gli interventi all’assemblea sono stati estremamente interessanti e diversificati. Dando spazio all’associazionismo di base come Magnammece ‘o Pesone, attivo da anni sul diritto alla casa, o Set che si occupa appunto di gentrificazione e turistificazione. Ma prendono le parole anche gli studenti e i ricercatori universitari , ovvero quei soggetti che dalla zona universitaria stanno, causa forza maggiore, piano piano allontanandosi.
Bisogna organizzarsi, è questo il mantra generale, la forza delle multinazionali del turismo è notevole e solo una forte opposizione popolare può arrestare o rallentare il processo.
Qualche proposta viene già lanciata. Ottenere dal comune che metta un limite per ogni zona o quartiere per numero di B&B e case vacanze. Niente di rivoluzionario visto che diverse capitali europee stanno già intervenendo in questa direzione. Oppure fare pressione sulla regione affinchè cancelli la vecchia norma che aveva rimosso ogni limite per i proprietari di immobili nel trasformare le proprie proprietà per ricezione turistica.
Un lavoro enorme ma necessario e infatti ci si aggiorna già alla settimana seguente per una nuova assemblea presso lo Scugnizzo Liberato: il centro sociale sito alla Pignasecca.
Vi terremo aggiornati ovviamente…
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