Finalmente, anche il quotidiano “La Repubblica”, nell’edizione di venerdì 18 agosto, si è accorto che a un ampia fetta di cittadini napoletani è negato il diritto al mare in città.
Con un taglio misto di stupore e sensazionalismo, l’inviato di Repubblica Napoli scopre le fogne che scaricano liquami e inquinanti di ogni tipo nel mare di San Giovanni a Teduccio, si accorge che ciò che resta delle vecchie spiagge vulcaniche è ridotto a un mix di terra sporca e rifiuti e, come se non bastasse, nota che queste spiagge sono affollate di persone che, ovviamente, non possono permettersi i lidi di Posillipo e delle altre località balneari, dove una giornata di mare per una famiglia solo per entrare in un lido e usufruire di un paio di lettini costa almeno 50 Euro.
Peccato che Repubblica non citi le responsabilità, politiche e materiali, di questo autentico scempio, consumato contro la natura e che, da anni, si scarica, ogni estate, sulla pelle, la salute e la qualità della vita dei ceti popolari di Napoli Est.
Peccato che Repubblica/Napoli sia così precisa nel descrivere, spesso con una facile ilarità offensiva e fuori luogo, i comportamenti dei bagnanti i quali sembrano non preoccuparsi dell’igiene e della propria salute, mentre si tace sulle decine di progetti, annunciati e mai realizzati, che, almeno dagli anni Ottanta, sono stati avanzati dalle varie Amministrazioni Comunali, dalla Regione e persino dai vari Ministeri, a proposito della necessità di “restituire un mare pulito ai cittadini di Napoli Est”.
Un’altra estate si avvia verso la conclusione e, come sempre, il diritto alla balneazione è stato negato a migliaia di famiglie. Inoltre, l’intero tratto di costa di San Giovanni a Teduccio, di Vigliena e delle zone limitrofe è tutt’altro che bonificato, risanato e messo in sicurezza.
Anzi si annunciano nuovi e più pesanti manomissioni ambientali. In questi giorni, dopo il primo Stop al deposito GNL vengono alla luce nuovi disegni di ulteriori attentati alla salute dei cittadini, con buona pace delle promesse e degli impegni istituzionali.
Potere al Popolo conduce, insieme alle associazioni ambientaliste indipendenti e alla cittadinanza attiva, una ferma opposizione a ogni provvedimento che individua nel territorio di Napoli Est l’area in cui collocare impianti e siti inquinanti e pericolosi. Potere al Popolo è parte della mobilitazione generale per il “Mare Libero”, contro la privatizzazione delle spiagge, contro l’aumento ingiustificato dei prezzi e per un risanamento ambientale e territoriale in grado di assicurare una vera rinascita per il nostro territorio.
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