È noto che la Campania – nel quadro di un generale restringimento del diritto alla salute nel nostro paese – presenta indici preoccupanti che certificano un sostanziale arretramento all’accesso alle cure mediche, ai programmi di prevenzione, alle modalità di pronto intervento, ai servizi di assistenza e riabilitazione ed al complesso delle variegate prestazioni con cui si dovrebbe configurare un moderno Servizio Sanitario.
Da decenni – ad onor del vero ancora prima della vigenza amministrativa del Presidente Vincenzo De Luca – l’intera regione è cominciata ad essere investita da processi di ristrutturazione, riconversione, dismissione e di vera e propria privatizzazione dell’intero comparto Sanità.
Al momento sia le aree metropolitane e sia quelle interne presentano rilevanti punti di crisi in settori importanti e significativi del Servizio Sanitario. Una complessa situazione che – spesso – costringe la stessa Amministrazione Regionale ad alzare la voce nei confronti dell’Esecutivo nazionale.
Una modalità fortemente contraddittoria, e per alcuni aspetti mistificante, rispetto all’abituale corso politico e programmatico della gestione Deluchiana che non ha disdegnato e non disdegna il ricorso massiccio alla pratica delle “convenzioni con il privato” svuotando – di fatto – l’essenza prioritaria su cui si fonda l’esercizio corrente del Servizio Sanitario Nazionale (e Regionale) e la tensione verso la più larga ed universalistica fruizione delle cure mediche.
Ripercorre le carenze, i ritardi e le omissioni del Servizio Sanitario Regionale (che – ricordiamolo – assorbe una consistente fetta del Bilancio dell’ente/Regione) comporterebbe tempi e spazi che non sono quelli di una corrispondenza. In questa sede vogliamo segnalare la meritoria iniziativa che, da oltre un anno, il Coordinamento per il Diritto alla Salute svolge in Campania con l’obiettivo di costruire un movimento di lotta per la Salute in grado di intrecciare le esigenze degli operatori del settore, dei cittadini che pagano la negazione di questo diritto, dei territori manomessi e violati da inenarrabili politiche di scempio ambientale. Un Coordinamento a cui aderiscono sindacati conflittuali, associazioni indipendenti, attiviste ed attivisti e quanti hanno deciso di tentare di dare voce, forza e rappresentanza ad un diffuso disagio sociale e territoriale.
Per il prossimo Venerdì 6 Dicembre a Napoli, alle ore 16, presso la sede della Regione Campania, in Via Santa Lucia è stato indetto un Presidio che intende rilanciare le ragioni sociali e programmatiche delle proteste dei mesi scorsi e richiedere una seria e corretta interlocuzione con la Presidenza della Giunta. Infatti in un anno circa di attività da questa Amministrazione sono arrivati segnali – esclusivamente formali – di disponibilità all’ascolto ed al confronto ma – raramente – la discussione avviata è riuscita a tematizzare e ben scandagliare qualche punto qualificato della piattaforma del Coordinamento.
Il tutto in una congiuntura politica ed istituzionale dove i diversi progetti di Autonomia Differenziata – comunque declinati – peggioreranno la condizione strutturale e di prospettiva di questo sacrosanto diritto alla dignità ed alla vita delle persone.
Il Coordinamento, quindi, intende rilanciare ciò che può e dovrà, possibilmente, configurarsi come una Vertenza Sanità adeguata alla gravità della situazione, alle esigenze della popolazione e ad un contesto urbano e territoriale dove persistono patologie e fenomeni di degrado socio/ambientale ben oltre ciò che compare negli indici statistici ufficiali.
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