Martedì prossimo 15 aprile alle ore 18:30, nei locali del Civico 7 Liberato di Napoli (Piazza Museo,sotto i portici della Galleria Principe di Napoli di fronte al Mann) si terrá la proiezione di Dadapolis: Caleidoscopio napoletano.
Il documentario diretto da Carlo Luglio e Fabio Gargano rappresenta un’antologia di immagini, suoni e parole sulla città: la sua storia e la sua contemporaneità; i suoi linguaggi artistici e le nuove configurazioni urbane imposte dal mercato e dal Capitale privato.
La proiezione non vuol essere però solo un momento di piacevole aggregazione, nel segno della cultura e del cinema.
Al di là di questo, essa rappresenta infatti un importante appuntamento quale tappa per il riconoscimento pubblico ed istituzionale del nostro spazio, su cui incombe un concreto rischio di sgombero per fare largo alle mani tentacolari della borghesia partenopea.
Borghesia che con la complicità dell’amministrazione comunale, il supporto del Fondo Invimit e l’implicita natura predatoria del cosiddetto “Patto per Napoli” firmato col governo, intende mettere a profitto i locali interni ed esterni del complesso monumentale Galleria Principe di Napoli.
Per far fronte a tale rischio abbiamo messo a punto una strategia di lotta e di contrasto che prevede certamente un’interlocuzione con le istituzioni ma anche decise forme di resistenza culturale.
La proiezione di martedì rientra dunque in questa dinamica e vedrà la presenza dei due registi e di alcuni protagonisti della pellicola.
Mentre alcuni organi di stampa cittadini (Corriere del Mezzogiorno e Napoli Today) stanno dando risonanza all’iniziativa.
Alla fine della proiezione apriremo ovviamente un dibattito con registi, protagonisti e pubblico.
Non mancherà la consueta convivialità, con buffet, vino rosso e birra.
La Napoli di Dadapolis -docufilm diretto da Fabio Gargano e Carlo Luglio, ispirato al libro di Fabrizia Ramondino: Dadapolis, caleidoscopio napoletano- è un paradigma paesaggistico, sociale, artistico, culturale.
Contrapposizioni e giustapposizioni di classe, di ceto, di censo convivono tra i cunicoli della città medusa. Diversità etniche e somatiche, esperienze di linguaggi e di espressioni artistiche ed antropologiche, si incontrano e si scontrano tra i recessi ventrali della metropoli e le antiche colline di Posillipo.
Sulle tracce del libro-collage della Ramondino, Luglio e Gargano costruiscono un concept album filmico tra i solchi del quale sonorità e voci riscrivono un’ antologia visiva, dove ad ogni pagina si inseguono frammenti poetici e monologhi, brani musicali e immagini.
Riflessioni filosofiche, considerazioni sul mondo dell’arte e confidenze esistenziali. Ma anche analisi sociali e politiche sulla realtà contemporanea, le sue derive mercantili e i suoi effetti su di una città sospesa tra passato e futuro.
Un futuro inquietante che passa per un presente il cui modello economico neoliberista sta trasformando il centro storico di Partenope in una distesa di corpi insensati, riversati dall’overtourism nel labirinto ebbro e narcotizzante della città puttana.
Sventrata del suo popolo e della sua cultura antica. Per far posto a friggitorie, baretti, b&b, ristoranti di quart’ordine e localini di cartapesta.
Cool nel loro valore inautentico: postmoderno e cosmopolita. Ai cui tavoli la Storia viene barattata con un sorso amaro di cocktail neoliberal kitsch. Colorato e sgargiante come un trenino sulle montagne del Disney World.
Sono stati invitati:
Carlo Cerciello (regista e attore), Emanuele Valenti (attore e regista), Alberto Castellano (critico cinematografico de Il Mattino), Luciano Ferrara (fotografo), Patrizia Di Martino (attrice e regista), Libera Velo (musicista cantautrice), Antonella Monetti alias Dolores Melodia (attrice e cantante), Fabio Pisano (drammaturgo), Igor Esposito (drammaturgo), Claudio Affinito (Compagnia Enzo Moscato), Giuseppe Affinito (attore e regista), Christian Leperino (scultore), Sandro Fucito Presidente della VI Municipalità, Anna Maria Pugliese (artista performer), Guido Lombardi (regista) Nelson (musicista).
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