ART IS WORK
Sacrificare la cultura, rendere precari gli artisti ed i lavoratori dell’intero comparto in nome di un turismo mordi e fuggi, svuotato di effettivo valore sociale è questo uno degli obiettivi primaria dell’ideologia neoliberista.
Questo ridurre la progettazione culturale a puro e vuoto business avviene anche in Campania, regione che è storicamente, uno dei più grandi luoghi di elaborazione culturale d’Italia e del mondo. Questo modello politico viene portato avanti, sin dai prima anni 80, sia dai governi di centro destra che da quelli di centro sinistra.
La divaricazione della forbice sociale fra le cosiddette “star” della cultura come dello spettacolo ed il 99% degli operatori e dei lavoratori del comparto rappresenta da un lato la summa dell’ideologia neoliberista e, dall’altro, lo svuotamento di contenuti in qualsiasi forma di arte.
Per questo motivo noi di Campania Popolare delegheremo chiunque di noi sia eletto nel consiglio regionale della Campania alla presentazione di una legge regionale che ristabilisca i diritti degli artisti e dei lavoratori del mondo della cultura.
I punti fondamentali di questo progetto sono:
– reddito di sussistenza per gli artisti ed i lavoratori del mondo dell’arte e dello spettacolo secondo regole chiare e precise.
– incentivazione di progetti culturali legati al valore sociale ed alla effettiva qualità artistica dei progetti e non alle regole di mercato.
– corsi di formazione e di aggiornamento per i lavoratori del comparto.
– emersione dal lavoro nero e salario minimo garantito di 10 euro l’ora.
– istituzione di cattedre nelle scuole legate alla contemporaneità dell’arte e non soltanto ad una visione storica stereotipata. La conoscenza è libertà.
Per una cultura svincolata dalle ingerenze della politica e che si basi su progetti legati al valore d’uso dell’arte e non al profitto. Per una Campania Popolare.
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