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Una Campania Popolare anche per abbattere le liste d’attesa nella sanità

Sono 5 anni che ci battiamo per le liste d’attesa, 5 anni in cui gli amministratori regionali ci hanno preso in giro, 5 anni in cui non hanno fatto praticamente nulla per ridistribuire i tetti di spesa la cui incapienza grava inesorabilmente su bilanci familiari di persone che sempre più spesso rinunciano alle cure.

Adesso che la campagna elettorale volge al termine provo un senso di repulsione verso questi personaggi politici che pur non avendo fatto nulla si ripresentano con facce rosee come glutei e con bocche piene di parole e promesse per continuare a lucrare sulle tragedie quotidiane di un popolo che stenta a reagire a cui spesso fa comodo girarsi dall’altra parte o accondiscendere all’attestazione di chi ha fatto della lotta alla poltrona la sua vita.

Uno dei problemi atavici mai risolti ma sempre sulla lingua di tutti è quello della sanità e, prendendo spunto dal post di un amico di cui sottoscrivo ogni singola parola, faccio una riflessione. Le liste d’attesa non saranno mai abbattute, De Luca e la sua amministrazione non ha risolto il problema e non lo faranno nemmeno gli altri.

Potrebbero farlo e saprebbero anche come ma la casta sanitaria, come quella politica, è troppo forte e il popolo abituato a subire con rassegnazione in silenzio. La soluzione alle liste d’ attesa c’è: basta non permettere più l’intramoenia negli ospedali, ambulatori, reparti e così via, che non rispettano i tempi del servizio sanitario nazionale.

Se un reparto non riesce a garantire una prestazione, visita o intervento ordinario entro un tempo massimo (30giorni) l’attività di intramoenia viene automaticamente sospesa. È l’unico modo per ridare il diritto alla salute e alla cura a pazienti che pur con l’impegnativa sono costretti ad attese bibliche di mesi o anni quando invece pagando la prestazione viene erogata anche il giorno dopo.

Prima si smaltisce il pubblico e poi il privato. L’intramoenia dovrebbe essere una scelta non un’estorsione o un ricatto, un’opportunità non un obbligo imposto dalla disperazione. Questa semplice soluzione però porterebbe a galla e farebbe crollare tutto il sistema clientelare di affari e di profitto che mantiene le caste di cui sopra.

È proprio contro questo sistema che ci battiamo, per scardinare il feudalesimo politico che da importanza alle esigenze di bilancio e non ai diritti dei cittadini e che promette di continuare il lavoro fatto fino a ora. VOTATE CAMPANIA POPOLARE!

* attivista di Potere al Popolo, candidata con Campania Popolare

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