Ieri, come studenti bolognesi, siamo stati davanti al rettorato dell’università, dove abbiamo tenuto una conferenza stampa, puntando il dito sulle forti contraddizioni che attraversano il modo in cui è pensata e costruita l’università.
Abbiamo voluto in questo modo concludere una fase di lotta, portata avanti fin dai primi mesi del lockdown e che ha visto la partecipazione di moltissimi studenti a difesa del diritto allo studio. Una fase che ci ha visti denunciare senza ipocrisie il silenzio indifferente degli organi universitari, come di ERGO, di fronte alla situazione di crisi drammatica che si è presentata.
Oggi, con l’apertura di una nuova fase, questi enti cercano di lavarsi la coscienza con operazioni di facciata: Le infrastrutture sono carenti a livello strutturale, con studenti abbandonati al mercato degli affitti privati o lasciati a studentati privati o a multinazionali, come lo student hotel. C’è stato un piccolo allargamento della no-tax area, assolutamente inefficace a far fronte alla situazione, qualche contributo affitto (per difendere i profitti dei proprietari), poche aule studio riaperte e servizi bibliotecari palesemente insufficienti.
Tutte queste misure, oltre ad essere assolutamente inadeguate, si inseriscono perfettamente nel solco delle politiche di elitarizzazione ed esclusione classista portate avanti in tutti questi anni nel mondo universitario e di cui l’Unibo è il perfetto esempio.
Una realtà che emerge con ancora più violenza in tempi di pandemia, come testimonia la recente proposta di utilizzare gli spazi della fiera per garantire la didattica in presenza ai pochi e facoltosi studenti della Bologna Business School, invece che ai tantissimi altri corsi che ne avrebbero bisogno da ben prima dell’emergenza.
Di fronte a questa sfacciataggine noi non ci stiamo, e siamo pronti a portare avanti la battaglia per un cambiamento radicale del modo di intendere l’università, che garantisca il diritto allo studio a tutti. Questo momento pertanto non vuole essere e non sarà la conclusione di un percorso, ma un momento di convergenza verso un rilancio futuro che ci vedrà, come sempre, in prima linea per un’idea alternativa di sistema.
Servono soluzioni strutturali, non spot pubblicitari!
https://drive.google.com/file/d/1yV1tO3yOqY7NFk7N_Y_aDL8CusGeSAWd/view?usp=drive_web7
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa