Nel capoluogo emiliano l’USB ha convocato uno sciopero regionale di quattro ore per venerdì 23 ottobre delle lavoratrici e lavoratori del settore Trasporto Pubblico Locale e degli appalti del settore.
Al centro della mobilitazione c’è la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e della collettività, riteniamo che i provvedimenti di prevenzione in atto siano inadeguati, e che la situazione che sta emergendo necessiti di ulteriori misure anticovid. Da parte della Giunta regionale, a nostro parere, vi è una sottovalutazione della gravità di questa seconda ondata epidemica e della criticità del trasporto pubblico nel suo contrasto.
La USB contesta, per le ricadute collettive, sia l’innalzamento della soglia di “riempimento” dei mezzi pubblici, soglia spesso superata nelle ore di punta, sia la deroga all’apertura delle porte anteriori e dell’eliminazione dei cordoli di distanziamento (misure che permangono in altre regioni).
Questa situazione di ridotta attenzione per le misure di prevenzione si aggiunge al disagio dovuto alla mancanza di adeguate misure di sostegno ai lavoratori del settore che hanno subito un ingiustificabile e massiccio ricorso al Fondo Bilaterale di Solidarietà (la cassa integrazione del settore) senza assicurare risorse per la garanzia dei livelli occupazionali e salariali.
Problemi che non riguardano solo i dipendenti diretti delle aziende di trasporto pubblico ma anche la galassia degli addetti che assicurano servizi essenziali tramite appalti e subappalti: mai come in questa drammatica fase di pandemia si è evidenziata l’importanza che i servizi pubblici essenziali tornino ad essere gestiti in modo diretto dalle aziende di trasporto pubblico e non tramite appalti e concessioni che mirano a pubblicizzare le perdite e privatizzare i profitti. La USB ha denunciato e continuerà a lottare per la ripubblicizzazione di questi servizi e dei lavoratori coinvolti.
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