Menu

Bologna. Contro la svendita di Via Agucchi: blocco del cemento

Finché tutto lo sfitto non sarà abitato! È notizia di stamattina che le Poste stiano mettendo all’asta il palazzo di Via Agucchi, in quartiere Borgo Panigale-Reno, edificio di 75 appartamenti tenuto vuoto da 20 anni e sgomberato anni fa dai tentativi di riappropriazione da parte dei movimento per il diritto all’abitare.

Questa notizia è irricevibile!” dichiara Marta Collot, candidata sindaca di Potere al Popolo, “Bologna si faccia promotrice dell’abolizione del decreto-Lupi varato dal governo Renzi, e rilanci l’Edilizia Residenziale Pubblica, tassando e requisendo il patrimonio sfitto!

A fronte di una previsione di più di 1500 sfratti nel prossimo anno e dell’esclusione di più di 3800 nuclei familiari aventi diritto al contributo per l’affitto”, continua Marta è mancata la volontà politica di aggredire il patrimonio sfitto cittadino a rischio di rendersi invisi ai palazzinari e ai grandi capitali”.

Per questo in tema di patrimonio edilizio il programma di Potere al Popolo per una Bologna città pubblica è estremamente chiaro:” aggiunge Simone Gandolfi, candidato nella lista di Potere al Popolo, “blocco del cemento finché tutto lo sfitto non sarà abitato. Nello specifico: 

. requisendo il patrimonio sfitto

. impedendo la monetizzazione di qualsiasi onere di costruzione legato al verde pubblico e alla mobilità, anche a beneficio della salute pubblica

. impedendo ulteriore urbanizzazione e aumenti di volumetrie affinché non ci siano più persone senza casa e case senza persone

. cancellando i debiti di morosità contratti durante la pandemia: i fondi vengano recuperati dai ristori offerti ai grandi palazzinari, e d’ora in poi il canone d’affitto sia stabilito al massimo di 1/3 del reddito del nucleo inquilino.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *