Menu

Bologna, la città più progressista d’Europa dove non si può criticare il sindaco

In questi giorni, lo sgombero di “Bancarotta” ha mostrato nuovamente i problemi di una Giunta e di una maggioranza che sotto la retorica della novità nascondono un percorso in piena continuità con il decennio Lepore.

Ma vediamo di nuovo come il nuovo sindaco (e vecchio assessore) non accetti nessun tipo di critica politica.

E così, in un’intervista sulla questione Bancarotta, Lepore attacca Massimo Betti, del Sindacato Generale di Base, colpevole di essersi fatto un video davanti alla sede di Coalizione Civica, per commentare i risultati RSU e denunciare allo stesso tempo la mancanza di democrazia sindacale per i lavoratori del Comune, questione portata avanti da mesi e che abbiamo sostenuto anche con un’interpellanza al Consiglio del Navile.

Betti segnala che nonostante siano la seconda RSU in Comune, Sindaco e Vicesindaca continuano a negare la possibilità di assemblea sindacale, e nonostante le promesse di confronto non sono mai stati ricevuti.

Lepore nella sua intervista parla di “cose molto minacciose” e che hanno “segnalato l’episodio alle autorità”: ovvero il Sindaco ha chiesto di fronte a un video pubblico, in cui un sindacalista esprime una legittima critica alla controparte, l’intervento in qualche forma della polizia.

In questo modo l’amministrazione ribalta la realtà indossando i panni della vittima, quando è proprio Lepore a far uso della forza per azzerare ogni voce non allineata. La minaccia vera è questa: critichi? E io chiamo la polizia.

Per Lepore criticare è una minaccia, e aprire uno spazio è “violenza politica”. Questo è il loro concetto di democrazia, ribaltare ogni critica in violenza, in modo da non dovere rispondere politicamente ma solo tramite le forze dell’ordine.

Questa è la linea politica del Comune più progressista d’Europa, con buona pace della sua anima di sinistra che voleva “cambiare il PD da dentro”.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *