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Bologna. Studenti accampati in tenda sotto al rettorato! Stop al caro affitti

Verso lo sciopero generale del 26 maggio oggi 10 maggio gli studenti si sono accampati sotto il rettorato dell’Università di Bologna per denunciare l’emergenza affitti che vivono gli studenti universitari. “Insieme ai tanti nostri coetanei che si stanno muovendo in diverse città d’Italia, anche noi ci mobilitiamo, come ieri a Roma, per un reddito studentesco e verso lo sciopero generale del 26 maggio”.  Nelle prossime ore e previsto un pranzo sociale contro il carovita alle ore 13.00 e una assemblea pubblica sulla questione della casa ore 18.00

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In questi giorni assistiamo a diverse dimostrazioni di come la situazione delle case per noi studenti sia diventata ormai insostenibile. Da anni questa situazione non fa che aggravarsi, con un aumento della speculazione edilizia e dei proprietari soprattutto nelle nostre città universitarie. Dall’altro lato, le residente pubbliche universitarie sono state smantellate negli anni, a favore di studentati privati o di lusso. Allo stesso tempo, i criteri di merito per accedere a forme ormai minime di welfare come le borse di studio non solo sono insufficienti e filtrati dai ricatti del merito, ma anche a dei compensi non adeguati alla recente inflazione.

Quello che stiamo vedendo in questi giorni, con le tendate in diversi atenei del paese, sta provando ad essere strumentalizzato dal Partito Democratico, dalla neoeletta segretaria Schlein: vogliamo anche denunciare la complicità fra questo governo e quelli anche precedenti. Un solo filo collega gli attacchi al mondo del lavoro e alle politiche fatte dal Partito democratico in questo paese. Dalla liberalizzazione del mercato degli affitti con la legge legge 431/98, che ha lasciato in mano alla speculazione privata un diritto di tutti come la casa, fino alle continue politiche, anche con il PNRR, consistono nel favorire il profitto di chi specula versando soldi direttamente nelle tasche dei proprietari di casa.

La sinistra, quanto la sua fasulla controparte, è la prima responsabile di questa condizione. Denunciamo le responsabilità di questa situazione nell’attuale governo, che si fa alfiere dell’attacco alle fasce popolari a partire dai decreti sulla precarizzazione del lavoro (siglati con i sindacati confederali) fino alla cancellazione del reddito di cittadinanza.

Alla nostra generazione, a noi studenti universitari, non servono case con prezzi inaccessibili, studentato privati o campus estromessi dalle città: ci serve un REDDITO STUDENTESCO che permetta a tutti di accedere ad un percorso di studi universitario, e che deve essere finanziato con tutti quei privati che speculano su di noi e sulle nostre Università. Serve che tutti i giovani che oggi non studiano né lavorano, tutti quei giovani dei quartieri popolari e delle aree periferiche del paese che sono esclusi dal mondo della formazione, possano trovare il loro spazio!

Per questo scenderemo in piazza il 26 maggio durante la giornata di sciopero generale, contro il caro-affitti, il carovita e per un reddito studentesco!

VOGLIAMO:

  • un REDDITO UNIVERSITARIO per gli studenti delle classi popolari, unica misura possibile in questa fase per contrastare l’esclusione di classe dai percorsi di formazione.

A tale misura non possono non seguire:

  • Un piano pubblico di investimenti per l’ampliamento delle strutture residenziali esistenti e per la costruzione di nuovi studentati che rimangano in mano pubblica;
  • L’interruzione di tutti i progetti co-finanziati e delle convenzioni con i privati, per riportare l’intervento sulle politiche abitative in mano a MUR e MIMS;
  • L’abolizione della legge 431/98 e la reintroduzione dell’equo canone per calmierare il mercato degli affitti privati, con istituzione di una specificità mirata alla condizione studentesca.

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