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Bologna. Lo sfratto dei “citofonati da Salvini”

Sul Carlino di Bologna è stato pubblicato un grave articolo sul picchetto di Asia-USB – a cui abbiamo dato sostegno come Potere al Popolo – che ha ottenuto un rinvio per lo sfratto dalla casa popolare della famiglia “della citofonata di Salvini“. 

All’epoca quell’azione venne letta giustamente da tutti come un atto di sciacallagio su una famiglia e su un intero quartiere, a prescindere dalle responsabilità penali individuali..

L’articolo sposa totalmente la versione di ACER, l’ente regionale delle case pubbliche, che in questo caso si sta comportando come i peggiori padroni privati.

In questo caso ACER applica per la prima volta la legge regionale votata dal PD e alleati che prevede la decadenza dall’alloggio pubblico di chi usa l’alloggio per “scopi illeciti o immorali“.

Contro questa legge Potere al Popolo porta avanti una campagna di raccolta firme, ricordando come vada contro qualsiasi principio di giustizia, aggiungendo di fatto una pena collettiva su responsabilità individuali ancora prima che si giunga a una sentenza di primo grado!

L’articolo del Carlino riesce a fare anche di peggio, definendo la famiglia sotto sfratto come “famiglia di spacciatori“, in barba al principio della responsabilità penale individuale!

La consigliera di Potere al Popolo al quartiere San Donato San Vitale, Francesca Fortuzzi ribatte: “Il diritto alla casa è un diritto umano di base, la legge regionale è ingiusta e va eliminata alla radice. ACER non può sostituirsi ai giudici, tantomeno a dare codici morali. ACER deve fare il suo lavoro garantendo il diritto alla casa invece di scatenare la concorrenza tra le categorie cosiddette deboli“.

Da parte sua il sindacato ASIA-USB da sapere con una nota che: “L’articolo  coraggio di parlare di edifici Acer tolti a categorie sociali meno protette quando con la nostra attività dimostriamo giorno per giorno che” […] “se Acer assegnasse i centinaia di alloggi lasciati vuoti alle tantissime famiglie che attendono in graduatoria spesso da anni, allora forse si che Acer farebbe qualcosa per le categorie meno protette

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