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Patto Lepore-Piantedosi: la repressione al servizio della gentrificazione dei quartieri

Ieri la Bolognina popolare e solidale è scesa in piazza per dire no alle politiche securitarie con cui si vorrebbe gestire il quartiere.

Pietro Pasquariello, consigliere di quartiere al Navile per Potere al Popolo, in questi giorni ha raccolto la crescente insofferenza degli abitanti della Bolognina così come dei gestori di bar, ultimi luoghi di socialità nella devastazione degli spazi sociali, riportandole dalle casse alla partenza del corteo da piazza dell’Unità:

bloccare l’apertura di un’attività per un mese appellandosi ad una norma fascista del 1931 è veramente troppo. Purtroppo sappiamo bene che il Sunshine non è l’unico bar a subire controlli intimidatori continui da parte delle forze dell’ordine. In questa manifestazione ci sono tanti bar e associazioni che subiscono continui controlli senza motivo nelle ultime settimane.

La Bolognina, quartiere popolare e multietnico per eccellenza di Bologna è sotto attacco. L’amministrazione “democratica” ha deciso che ogni angolo del nostro quartiere debba essere messo a valore. Il nostro quartiere dev’essere appetitoso per gli investimenti privati, e allora da una parte ci si inventa una perenne emergenza da risolvere con la militarizzazione, dall’altra si costruiscono opere inutili coi soldi pubblici che stravolgeranno il quartiere, come il tram che sventrerà piazza dell’Unità, si costruiscono attrazioni turistiche come all’ex mercato ortofrutticolo o il grottesco museo delle case popolari, mentre si mettono in vendita gli spazi pubblici come la caserma Sani.

E questo si ripercuote anche sulle attività commerciali: si stende un tappeto rosso agli esercenti di serie A, le grandi catene che aprono in centro storico in deroga ai regolamenti UNESCO, e si reprimono gli esercenti di serie B perché non proiettano quell’immagine scintillante di città per turisti.

Per portare avanti questi progetti, ci vengono a dire che il nostro quartiere è degradato e da riqualificare, ma la loro riqualificazione è fatta solo di polizia e ronde classiste e razziste”.

Durante il corteo sono stati toccati i punti sensibili del quartiere e delle sue lotte: davanti al Comune abbiamo ribadito come l’attacco alla Bolognina è un attacco che sta venendo portato avanti in tutte le periferie che in qualche modo non sono conformi alla visione progressista di Lepore, con le censure e le intimidazioni a Villa Paradiso in Savena, o con le schedature di massa agli adolescenti al Gran Reno di Casalecchio.

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1 Commento


  • Vannini Andrea

    Il podestà neofascistapd leporino. Povera bologna la “rotta”.

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