Alla stazione di Bologna la circolazione ferroviaria è ripresa intorno alle 20.34, dopo che era stata sospesa a seguito dell’occupazione dei binari da parte di centinaia di giovani manifestanti solidali con la Palestina.
La strage indiscriminata sul campo profughi di Rafah dimostra ancora una volta nella maniera più atroce quello che sta succedendo in questo momento senza bisogno di aspettare i pronunciamenti delle corti internazionali: un genocidio.
Oggi a Bologna il movimento di solidarietà con il popolo palestinese si era convocato in piazza XX Settembre per la manifestazione Rise up for Rafah.
Dalla piazza in centinaia sono poi partiti in corteo nel tardo pomeriggio di oggi, dietro lo striscione con scritto “Stop Genocide. Rise Up for Rafah” e al grido “Se non cambierà Intifada pure qua”. Tanti i giovani e gli studenti che sono arrivati in corteo alla Stazione Centrale a Bologna. Giunti nella struttura centinaia di giovani sono scesi sui primi binari occupando la sede ferroviaria.
Continua a vivere nelle piazze del nostro paese la voce di chi non vuole essere complice, la voce di una città come Bologna che ha sempre saputo stare a fianco della Resistenza palestinese, la voce di chi lotterà fino a spezzare le catene di complicità economica e militare con Israele.
Sabato 1 giugno a Roma la manifestazione contro il governo Meloni, servirà anche ad inchiodare il governo della guerra e della complicità con Israele.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Matteo
Lodevole iniziativa. Peraltro mi pare che nessuna forza politica, per lo meno tra quelle di un certo peso e che si definiscono “progressiste”, abbia aperto una interlocuzione diretta con questo movimento di collettivi studenteschi e non solo. Non mi riferisco tanto alla Schlein, né ai “rafanielli” di AVS ma semmai al M5S, malgrado G. Conte stia portando avanti una campagna elettorale in vista delle Europee incentrata proprio su stop all’invio delle armi, cessate il fuoco, lavoro e welfare. La lista di Santoro dal canto suo mi pare affetta dal settarismo cronico del suo leader e quell’altro grumo di complottismo rossobruno non mi pare neanche il caso di prenderlo in considerazione. Peccato, perché tutte queste energie non si tradurranno politicamente in queste elezioni dove l’affluenza rischia seriamente di scendere sotto il 50%…