Abbiamo appena saputo che la Casa di Quartiere Villa Paradiso in quartiere Savena sarà chiusa come Casa di Quartiere, per diventare un centro di welfare gestito direttamente dall’assessorato misto welfare-sicurezza appena delegato a Matilde Madrid. La notizia è stata data stamattina alla associazione centro sociale-culturale Villa Paradiso che ha attualmente in gestione lo spazio.
Non abbiamo dubbi: questa è una ritorsione politica della Giunta nei confronti di un’associazione non allineata alla volontà del PD, ma anche un chiaro segnale dato a tutte le altre case di quartiere e associazioni: o con noi, o contro di noi.
Villa Paradiso è stata nell’ultimo anno oggetto due volte di censura da parte del Comune, con il Sindaco Lepore che assunse il potere di dire cosa si poteva fare vedere e cosa no in città. Ne seguì anche una circolare con cui il Comune insieme alla Prefettura volevano sapere in anticipo le attività delle case di quartiere.
Villa Paradiso è uno spazio che ospita tante realtà e tipi di iniziative diverse, e anche come Potere al Popolo ci abbiamo fatto tante cose insieme. Non abbiamo mai voluto entrare nel merito delle scelte dell’associazione, così come continuiamo a essere convinti che non sia nemmeno qualcosa che possa fare Lepore.
Prendiamo atto che dopo le minacce la giunta è passata ai fatti, senza nemmeno avere il coraggio di non rinnovare la convenzione all’associazione, ma arrivando addirittura a cambiare completamente l’impiego dell’immobile.
Questa scelta è palesemente la volontà politica di fare fuori l’associazione centro sociale-culturale Villa Paradiso, e oltre alla logica lo dimostrano due questioni.
La prima, il parere favorevole del Quartiere Savena dato all’ultimo consiglio di dicembre, a rinnovare la convenzione, con un’associazione che ha riaperto e dato una nuova vita riqualificandola una struttura prima abbandonata, diventando preso un centro importante di socialità per il quartiere.
La seconda, il fatto che intorno a Villa Paradiso ci stanno già una serie di altri edifici pubblici o sotto utilizzati o completamente vuoti, a partire dalla casa di quartiere San Rafèl, vuota da cinque anni.
Questo è il vero volto della giunta “democratica” e “progressista”. Solo poco più di un mese fa all’incontro per la riforma dei Quartieri, la delegata Erika Capasso, con delega anche alle Case di Quartiere, ci raccontava di un percorso “partecipato e democratico”. Eccone il vero volto.
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Eugenio Boni
penso la cittadinanza e in particolare che potere al popolo dovrebbe vigilare ed impedire la propaganda fascioimperialista.
sia che sia americana, sia che sia russa
Quindi stavolta bravo Lepore.
ma solo stavolta.
Redazione Roma
Chiudere gli spazi per censura politica è una vergogna, altro che bravo Lepore
Andrea Vannini
da comunista e da cittadino bolognese, amerei assai regalare il “bravo” podestà lepore a chi autolesionisticamente lo desiderasse. naturalmente il problema non é la “persona”: leprotto é solo un ottuso esecutore delle politiche dominanti. il problema é il pd (lui si fascioimperialista). É una amara conferma della ignoranza e della assenza di coscienza di classe dominanti, leggere che c’è chi scambia la libertà di espressione, di comunicazione e di informazione per propaganda quando la censura fascioimperialista non é mai stata così violenta. pap di Bologna merita sostegno e solidarietà per la preziosa opposizione che conduce a Bologna: una città che é l’ ombra di ciò che é stata e dove il pd svolge il ruolo che gli é più consono: quello dello sbirro.
Sergio Binazzi
lepore è il peggior sindaco della storia di Bologna dal dopoguerra, oltre a chiudere spazi democratici, cosa vergognosa, l’unica cosa che fa è aprire cantieri ovunque creando disagi a non finire e sperperare danaro pubblico. mi stupisco quando c’è gente che lo approva, bisogna essere ignoranti forte per farlo.
rossella atzori
no a questi provvedimenti senza umanità
eugenio boni
buffo che criticate la censura e censurate le mie risposte
Redazione Roma
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