Il logoramento di un parco macchine di una azienda pubblica dei trasporti è un problema fisiologico. Si può risolvere acquistando mezzi nuovi o, se non ci sono i soldi, operando al meglio affinchè quelli in servizio siano nelle migliori condizioni possibili. La sicurezza di chi guida e chi viaggia affidandosi all’azienda, non è un dettaglio. Freni che non vanno, porte che non si chiudono, incendi degli automezzi, già nel recente passato hanno costellato il servizio di trasporti a Roma. Certo se poi si liquida la società che ha in appalto la manutenzione – ma non si reinternalizza la manutenzione perché, non si capisce il motivo, questi servizi vanno sempre “esternalizzati”, anche se costano di più – le cose non possono che peggiorare. Se non ci sono buone soluzioni, allora come pensa di risolvere il problema l’Atac? Premiando l’omertà e la complicità.
In passato l’azienda aveva provato a premiare gli autisti più virtuosi, in pratica, chi non segnalava guasti. Questo uno degli assurdi parametri per premiare il “il miglior conducente”, idea dell’allora Direttore del Personale Tullio Tulli; idea che l’USB ha contestato facendo decadere in quanto si metteva a rischio la sicurezza degli utenti e dei lavoratori.
“Oggi, peggio di allora, la nuova dirigenza con Paolo Simioni, ha sottoscritto un accordo con i soliti sindacati concertativi (lavoratori togliete le deleghe a chi del vostro lavoro non conosce neanche ABC, firmando accordi che non tutelano la vostra sicurezza) il giorno 23/07/2018 che determina un premio per autisti e operai, solo se la rimessa di appartenenza effettua i chilometri trimestrali programmati” denuncia l’Usb in un comunicato diffuso alla stampa.
Solo se si supera tale chilometraggio il lavoratore che si è prestato a non segnalare i guasti (i guasti sono il fattore principale del non raggiungimento dei chilometri) mettendo a rischio la propria salute e quella dei passeggeri, potrà accedere al premio.
Inoltre questo becero accordo potrebbe determinare una guerra tra poveri, dove il conducente coscienzioso del pericolo ferma il bus per garantire la tutela dei passeggeri venga additato dai colleghi della propria rimessa come chi non permette di raggiungere gli obbiettivi. Contro questo provvedimento, l’Usb ha convocato uno sciopero dei trasporti pubblici a Roma per domani 26 luglio.
“Riteniamo oggi ancora più valide le motivazioni che ci hanno portato a proclamare sciopero il giorno giovedì 26 luglio dalle ore 20:00 alle ore 24:00, perché questi atti sconsiderati dell’azienda mirano solo ad effettuare chilometri in barba alla qualità, efficienza e sicurezza e non debbono essere tollerati” afferma l’Usb in un comunicato,
“Informeremo immediatamente la Prefettura e il Comune di quanto sta accadendo, perché prenda dei seri provvedimenti per il ritiro di questo accordo”.
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