Non vanno bene le cose per il progetto dello stadio di Tor di Valle, l’impianto di proprietà della A.S.Roma. Tra inchieste, arresti, critiche da più direzioni (compresa una parte del Movimento 5 Stelle), la fattibilità di questa opera viene ora messa in discussione da un’altra voce. Abbastanza autorevole, possiamo dire.
Il “no”, o meglio l’elenco delle criticità, arriva questa volta dal Politecnico di Torino, che si è espresso in un documento di 34 pagine. Si stratta di un “parere non vincolante” richiesto proprio dall’amministrazione capitolina, che va a toccare un aspetto particolarmente delicato della vicenda.
La viabilità, o per essere più precisi il livello di impatto che il progetto – ridefinito dall’attuale amministrazione e il patron della Roma Pallotta – avrebbe sul territorio a livello urbanistico e di incremento del traffico.
“Lo scenario in presenza di evento sportivo restituisce un quadro catastrofico”: questa la frase che, lapidaria, va a riassumere il senso del report realizzato dall’ateneo torinese.
Il documento, simile nelle risultanze a quanto espresso dal Ministero dei Trasporti, è molto chiaro: in condizioni simulate anche abbastanza favorevoli, i risultati portano a prevedere una “sovrasaturazione” dei principali snodi dell’area, a partire dal GRA. In poche parole, il sistema della viabilità attuale e anche quello a fronte degli incrementi previsti, non appare in grado di reggere l’impatto dell’aumento di traffico che lo stadio comporterebbe.
Il problema sembrerebbe reso più grave dalla mancanza alcuni elementi che erano previsti nel precedente progetto, quello realizzato con Marino sindaco, per intendersi: il prolungamento della linea B della metro fino a Tor di Valle, il raddoppio della via del Mare e la realizzazione del cosidetto “Ponte di Traiano”, che avrebbe permesso il passaggio diretto all’interno dell’area dello stadio.
Molto probabile che il documento del Politecnico crei qualche problema all’amministrazione capitolina, che sta subendo la pressione da parte del soggetto più interessato alla realizzazione dell’impianto, e cioè il presidente della Roma Pallotta.
Lo stadio di Tor di Valle non s’ha da fare, sembrerebbero dire i continui eventi sfavorevoli che ne circondano la storia. E sarebbe importante scindere il tema del tifo, della passione, della necessità sportiva e finanziaria dello stadio di proprietà da quello che sta succedendo.
Che la Roma, come molte altre società in Italia, sia penalizzata dal non avere un suo stadio, è un tipo di riflessione. Che il progetto a Tor di Valle sia una speculazione a favore di pochi e sempre più priva di senso, è una affermazione che nasce dalla realtà dei fatti. In tempi in cui tutto diventa oggetto di strumentalizzazione, è importante guardare bene alle cose che accadono.
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