Giovedì alle 17 di fronte a Scienze Politiche le studentesse e gli studenti della Sapienza si riunirano in assemblea con le altre realtà che hanno partecipato al presidio di martedi caricato dalla polizia e con tutti gli altri studenti, per discutere dell’accaduto e proseguire nella costruzione di una vera opposizione ai fascisti e agli interessi che rappresentano.
Alla Sapienza il nuovo governo e la Rettrice Polimeni hanno inaugurato una nuova stagione di repressione contro il dissenso degli studenti. Dopo anni di politiche antipopolari portate avanti dai governi di centrodestra, di centrosinistra a guida PD e di governi tecnici direttamente emanati dall’UE, che hanno smantellato il welfare e i diritti di lavoratori e classi popolari, e stroncato ogni prospettiva di emancipazione per le giovani generazioni, le destre più reazionarie e fasciste hanno trovato campo libero e piena legittimazione e ora ricoprono le cariche più importanti dello Stato. Altrettanto spalancate hanno trovato le porte delle scuole, e di università come la Sapienza.
Proprio alla Sapienza, nella facoltà di Scienze Politiche per la mattina di oggi, come se niente fosse è stata autorizzata un’iniziativa promossa da Azione Universitaria, braccio giovanile della Meloni, che vedeva tra gli invitati dei fascisti di prim’ordine come Fabio Roscani e Daniele Capezzone. Il presidio indetto dagli studenti antifascisti, partecipato e determinato ad opporsi alla presenza all’interno dell’Ateneo della peggiore feccia reazionaria, è stato prima accolto dalle forze dell’ordine in borghese, e poi assaltato dalla celere, che ha strattonato, manganellato e gettato a terra gli studenti, portandone via in detenzione alcuni e mandandone altri all’ospedale.
Contro la vergognosa legittimazione della Rettrice al raduno fascista e la repressione poliziesca dell’opposizione studentesca, gli studenti si sono spostati sotto il Rettorato per chiedere conto dell’accaduto alla dirigenza di Ateneo. Nessuna risposta: totale legittimazione ai fascisti, e nessuno spazio di agibilità politica per chi protesta.
Quanto accaduto oggi è una netta dichiarazione di intenti, da parte di una dirigenza di Ateneo pronta a difendere fascisti vecchi e nuovi. Di fatto, la Rettrice Polimeni ha dichiarato esplicitamente che nella sua logica di “democrazia” i fascisti sono pienamente ammessi dalla Costituzione Antifascista, mentre gli studenti che manifestano il loro dissenso sono dei violenti antidemocratici; la complicità della Rettrice con i neofascisti si era già bellamente palesata con i suoi auguri al nuovo governo Meloni, a guida FdI. Quest’ultimo, determinato a collocarsi sulla falsa riga dell’agenda Draghi con la prosecuzione dell’invio di armi ai nazisti ucraini, dell’economia di guerra targata UE, dei tagli ai diritti sociali e della nuova austerity, è pronto anche ad associare a queste politiche una stretta repressiva su tutti i settori sociali, dai lavoratori agli studenti, che si mobiliteranno contro i responsabili di una crisi ormai insostenibile.
In un comunicato Cambiare Rotta rivendica la partecipazione al presidio antifascista di martedi mattina, perché “coscienti che l’opposizione a questo governo e alla presenza dei fascisti in università può essere costruita solo attraverso l’Antifascismo militante. Una lotta senza quartiere contro i fascisti in università e le istituzioni che li hanno legittimati, e una battaglia volta a ricostruire all’interno della Sapienza gli spazi di rappresentanza e democrazia di cui noi studenti siamo stati privati”.
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