Al PdZ di Ponte Galeria, numerose famiglie, truffate due volte, rischiano lo sfratto!
A pagare le conseguenze della condotta illegale della Cooperativa beneficiaria di fondi e terreni pubblici, saranno le famiglie di abitanti, prima truffate ed ora a rischio sgombero. Non possiamo permettere che questo avvenga nell’indifferenza generale!
Appuntamento per il presidio solidale: lunedì 14 novembre, alle ore 8:00, in via Aldo Bibolini 27
Gli ex soci della Coop rischiano di essere cacciati con la forza nonostante abbiano versato le somme per l’acquisto degli alloggi previste dalla legge.
pianidizona24.com
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Nel Piano di Zona B27 “Ponte Galeria” è previsto per il 14 novembre lo sgombero, con possibile uso della forza pubblica, ordinato dal Tribunale che cura le esecuzioni fallimentari.
L’accesso è stato fissato nonostante la legge nazionale vieti espressamente che gli immobili costruiti con finanziamenti pubblici, anche parziali, siano interessati dalle esecuzioni immobiliari.
È palese che lo sgombero degli immobili sia funzionale alla seguente messa all’asta, come già avvenuto negli alloggi precedentemente liberati. Questo processo è particolarmente esecrabile visto l’avvio da parte della Regione Lazio del procedimento di revoca del finanziamento che obbliga Roma Capitale, alla revoca della concessione, riportando quindi il bene sotto il pieno controllo pubblico.
È bene raccontare che la cooperativa che ha gestito la realizzazione dell’intervento urbanistico, beneficiando di fondi e terreni pubblici, ha anche incassato gli acconti dei prenotatari, acconti che in molti casi coprivano l’intero prezzo massimo di cessione previsto dalla legge. Non contenta è riuscita ad accede a crediti bancari non autorizzati per quel tipo di intervento edilizio (edilizia pubblica di tipo agevolata).
Inoltre i tentativi ripetuti di vendere gli alloggi al prezzo doppio rispetto a quello massimo di cessione ha portato negli anni all’esclusione di parecchi inquilini/soci che, non volevano prestarsi al raggiro, si sono visti estromessi “con la forza” dalla cooperativa stessa.
Una gestione arbitraria e truffaldina che ha violato il diritto alla casa di molti cittadini ed ha impedito che le finalità pubbliche dell’intervento stesso fossero raggiunte.
In questo contesto i curatori fallimentari si stanno comportando come se si trattasse di un normale caso di fallimento, non tenendo conto né della legge che tutela l’edilizia pubblica dai procedimenti fallimentari né della posizione degli abitanti che hanno subito questa truffa e sono dunque parte lesa.
Amara beffa quindi per gli abitanti i quali, dopo aver subito una prima truffa all’inizio degli anni duemila dal Consorzio Coop. Casa Lazio presieduto da Falco, è stato messo in atto un altro tentativo di truffa da parte della attuale cooperativa, ora messa in liquidazione (fatto stesso che prevede la revoca della convenzione).
Oltre il danno la beffa: ora rischiano concretamente di finire in mezzo alla strada.
Asia-Usb e il Movimento per il Diritto all’Abitare non intendono lasciare soli gli abitanti del Piano di Zona e sarà sul posto con un picchetto solidale per impedire che venga consumata una colossale ingiustizia nell’indifferenza dell’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Maurizio Veloccia che ha deciso di non applicare la legge e lascia l’iniziativa solo nelle mani della Regione Lazio.
Invitiamo la città solidale e della lotta per il diritto alla casa a partecipare al presidio: l’appuntamento è per lunedì 14 di novembre dalle ore 08.00 in via Aldo Bibolini 27.
Asia-Usb Roma
Movimento per il Diritto all’Abitare
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