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Roma. Sgomberi a San Basilio, a chi conviene il clima di tensione?

Ancora sgomberi nelle periferie della capitale. Stamane è stata la volta di San Basilio, dove una cinquantina di poliziotti, quattro autoblindo e una dozzina di pizzardoni hanno fatto da cornice alla cacciata in strada dei tanto temuti “occupanti di casa”.

Un’operazione in grande stile, degna di una volontà di “ripristino della legalità” che invece puzza lontano un chilometro di ingiustizia sociale, truccata con i soliti espedienti per criminalizzare l’ultimo della classe che in un mondo di merda si arrangia come meglio può.

A questo infatti servivano i cani antidroga, guidati fino a via Morrovalle all’altezza della Balena, a rinforzare una narrazione da “clan che occupano” e sottraggono le case agli indifesi cittadini.

Ma chi è stato cacciato da casa stamane aveva solo bisogno di vedere esaudito un diritto fondamentale dell’essere umano: una casa dove dormire, crescere i figli, lavarsi per andare a lavoro ecc., diritto invece negato da tutti i governi che si sono succeduti in città e in Parlamento negli ultimi trenta anni.

Senza contare che San Basilio, come il resto delle borgate romane, è piena di onesti lavoratori e lavoratrici, che si fanno il mazzo dalla mattina alla sera, sfruttati nel mercato del lavoro deregolamentato negli anni dalla destra come dalla finta-sinistra del Pd, che mai però emergono nelle cronache dei grandi media.

Ovviamente, gli stessi comandi delle forze dell’ordine e dei reparti mobili sono ben lontani dall’aggredire gli immensi patrimoni di speculatori e palazzinari che negli anni, con la connivenza di politici, banche e amministrazioni corrotte, hanno fatto “soldi a palate” sulle spalle dei romani.

Persone costrette a pagare centinaia di migliaia di euro per appartamenti da “minimo indispensabile”, mentre l’assegnazione delle case popolari vuote, come la manutenzione delle poche rimaste, è praticamente assente (a meno che non ci sia l’organizzazione e la mobilitazione dell’inquilinato interessato, come successo in via Casal Bruciato con le lotte del Comitato Popolare Casal Bruciato, dove sono in corso i lavori di ristrutturazione).

Per chi non può pagare queste cifre, le stesse mensili per affitti o mutui, la scelta è tra l’occupazione e il dormire sotto i ponti. Fate un po’ voi…

Tornando a San Basilio, la mattinata è proseguita al Municipio, dove gli storici attivisti dell’Asia-Usb hanno ottenuto un incontro con l’amministrazione, alle prese con i soliti giochini da rimpallo delle responsabilità col Comune o la Regione.

Nota a margine, per un paio d’ore circa si è aggirato per le strade della Balena anche Giuliano Castellino, nel tentativo di fare opera di sciacallaggio politico della situazione d’emergenza che vivono alcune famiglie del quartiere.

Per chi non conoscesse la storia e le “protezioni giudiziarie” di cui gode quest’infame fascista, segnaliamo di seguito un contributo chiarificatore: leggi qui.

D’altra parte, quella odierna è solo l’ultima tappa di un clima di tensione sulla questione abitativa che monta nelle periferie e nelle borgate delle grandi città come Roma.

I prezzi alle stelle e le spese per l’invio di armi verso una guerra che nessuno vuole, portano il governo della città e del paese a cercare il nemico di turno tra le fila di chi non ha santi né in cielo, né in Parlamento.

Solo l’organizzazione e il riscatto degli abitanti delle periferie, per gli abitanti delle periferie, potrò segnare una svolta nella vita di chi i quartieri li abita, li vive e li difende. Scacciando via ogni “sciacallo dell’ultimo minuto”.

Per questo, venerdì 3 marzo alle 18:30 al Centro Popolare Fabrizio Ceruso (via Mechelli, 132), l’Asia-Usb terrà un’assemblea pubblica per organizzare le prossime mosse, come quelle in vista della battaglia per l’ampliamento della sanatoria fino al 2023!

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2 Commenti


  • Mario vice3

    Un ottimo racconto, una forte denuncia, una cronaca utile a capire cosa succede nelle periferie popolari di Roma


  • Annamaria Addante

    occorre in vero.piano casa come lo fece Fanfani negli anni 60.E demolire questa vergognosa politica fatta sulla casa da Valeriani e Zingaretti che si sono venduti all’asta centinaia di alloggi popolari e sopratutto rispettare le liste di attesa.
    inotre occorre una sanatoria tombale e poi leggi severe x chi occupa x il mercato delle occupazioni deve FINIRE.
    la casa deve essere assegnare a chi ne ha bisogno e no occupata!

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