Si è svolto nel pomeriggio di ieri 24 novembre 2023, giornata del Black Friday, il blitz di USB all’outlet di Castel Romano. Ed è davvero “venerdì nero” quello di oggi che dà inizio al periodo più intenso per il Commercio in cui i lavoratori e le lavoratrici sono chiamati a carichi di lavoro maggiori, e a maggiori sacrifici fatti anche di straordinari e mancati riposi.
Inizia oggi un periodo in salita, che avrà il suo culmine alla Vigilia di Natale, un mese “nero” perché anche i giorni festivi, quelli rossi sul calendario sono a rischio. Ed è il caso dell’outlet di Castel Romano, dove da quest’anno la direzione, disconoscendo il meritato diritto alla fruizione del festivo dei lavoratori e delle lavoratrici, ha deciso di calendarizzare l’apertura dell’outlet anche a S. Stefano, all’indomani del Natale.
Non si è dunque sopita la contrarietà dei dipendenti dell’outlet, che nei mesi precedenti avevano già più volte scioperato contro questa disposizione della Mc Arthur Glen e che proseguirà intanto con lo sciopero dalle 17 del 24 dicembre.
Per il 26 dicembre la maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici hanno già presentato alle loro aziende la propria indisponibilità al lavoro festivo, in virtù di quanto previsto dai contratti nazionali di categoria e di quanto sancito da numerose sentenze della Corte di Cassazione: il lavoro festivo non è obbligatorio. Ma molti altri sentono il ricatto datoriale e l’impossibilità di dire “no al lavoro festivo”. Solo la chiusura dell’outlet il 26 dicembre consentirà – davvero a tutti – il meritato riposo.
Infatti, ciò che preme evidenziare è la necessità del ripristino di una regolamentazione delle aperture dei negozi, sia in termini di orari che di giorni di apertura, che non significa non essere consapevoli dei trend del settore o della concorrenza dell’online, ma significa riqualificare la dimensione umana della vendita al dettaglio.
Infatti, la filastrocca della crisi cantata a più voci dalle organizzazioni padronali è ormai stata smascherata dai dati su una produttività in positivo, fatta innanzitutto di tagli sul costo del lavoro e pagata sulla pelle dei lavoratori in termini di riduzione della capacità di conciliare tempi di vita e di lavoro.
I lavoratori e le lavoratrici di Castel Romano, con la loro ferrea determinazione a difesa del festivo del 26 dicembre, stanno dimostrando la necessità di porre un freno alle pretese datoriali: “Ci hanno tolto domeniche, ci impongono la flessibilità dei turni, ci impongono il part time, ci vogliono togliere pure i festivi…Mò Basta!”
È un grido disperato e al contempo deciso, quello che da più parti si unisce a quello dei lavoratori di Castel Romano: la piaga delle liberalizzazioni si è estesa ovunque e necessita di essere sanata.
USB rivendica il diritto al riposo festivo e domenicale, oltre che alla riduzione degli orari di apertura, e ribadisce la necessità di ridurre i criteri di applicazione della flessibilità.
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