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Milano. Il sindaco Sala fa l’apologia dello sfruttamento del lavoro festivo

Il sindaco di Milano Beppe Sala non perde occasione per ricordarci quanto l’idea di città che ha in mente sia lontana dagli interessi di chi a Milano lavora a oltranza, senza soste e senza tutele, al solo scopo di sopravvivere a una realtà che sempre più tende a disconoscerlo ed emarginarlo nelle sue periferie.
I lavoratori sono reificati in ogni uscita pubblica del sindaco, nella sua retorica non sono nulla più che ingranaggi di un sistema trita-sassi da sovra-utilizzare fino alla rottura.
Sviluppo fa tanto chiaramente rima con sfruttamento nel linguaggio del nostro amato sindaco che, tronfio e arrogante, dall’alto della sua settentrionalità, riesce a far fare bella figura persino a Luigi Di Maio.
Il fatto che l’esasperante liberalizzazione del mercato del lavoro umili e schiavizzi salariati svuotati del loro potere contrattuale, specialmente in una realtà ultra-competitiva come quella milanese – che sempre di più sembra un centro sperimentale atto a testare le capacità di resistenza e sopportazione di lavoratori oppressi e iper-precarizzati – non può sorprenderci; il fatto che un sindaco del PD preferisca ridere ogni giorno di più dei problemi dei lavoratori tra battute classiste, razziste e maciste, ormai, ci sorprende ancora meno.

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