Oggi abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che la lotta paga, all’incontro di ieri con i servizi sociali è stato proposto alla famiglia Pone un’appartamento a canone gratuito e senza spese di utenze per sei mesi, rinnovabile per altri tre. Ci auguriamo che questo tempo possa servire a far entrare la famiglia in alloggi SAP (ALER o Comunali) in modo da poter chiudere definitivamente questo triste capitolo della loro vita.
Oltre alla grande gioia che proviamo nel sapere al sicuro questo fragile nucleo famigliare ci sorgono spontanei alcuni dubbi…
Come sarebbe finita questa storia se non ci fossimo stati noi ad incoraggiare Giulio, il padre dei due bambini, a pretendere i propri diritti? Il Comune avrebbe trovato una soluzione ugualmente degna se questa storia non avesse avuto tutta questa risonanza mediatica? E se Giulio avesse accettato l’Housing Sociale, accettando di separarsi dai propri figli per la paura di lasciarli senza una casa?
Tutte queste domande ci vengono spontanee, perché a Bergamo e provincia di famiglie in condizioni del genere ce ne sono molte, troppe famiglie per vergogna, per onore o semplicemente perché non sanno a chi rivolgersi non trovano soluzioni a sfratti e sgomberi.
A livello regionale la gestione degli alloggi pubblici, regolamento dopo regolamento, sta drasticamente peggiorando, togliendo speranza di avere un’assegnazione a tutte quelle famiglie e quei singoli che non possono permettersi di vivere in affitto sul libero mercato. A livello nazionale è stato fatto il blocco delle esecuzioni che, senza altri interventi in aiuto delle persone sotto sfratto, non serve ad altro che a rimandare il problema.
Sappiamo quindi che a causa di regolamenti regionali e nazionali sulla gestione delle problematiche abitative il @Comune fatica a prendersi a carico in modo ottimale di tutte le famiglie che ne avrebbero bisogno, ma sappiamo che da diversi mesi stiamo aspettando che si crei, sotto proposta del nostro sindacato, un tavolo in Prefettura di gestione delle esecuzioni di rilascio alloggio che ha già dato ottimi risultati nelle città dove è stato attivato e questo ci lascia intuire, che oltre alla mancanza di risorse, ci sia anche uno scarso interesse nel risolvere questa drammatica situazione.
Con la famiglia Pone abbiamo vinto una battaglia contro la divisione di una famiglia e a favore dei diritti, ma la lotta è ancora lunga e non ci fermeremo fino a quando, per tutti, verrà rispettato il diritto all’abitare.
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