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Milano. Stop agli sfratti. Continua il presidio sotto il Comune, ma il Sindaco si nega

Oggi, 15 maggio, è previsto lo sfratto esecutivo della famiglia di Sadek composta, oltre che da lui e da sua moglie, da due figli minori di 8 e 11 anni.

Sadek ha fatto domanda di casa popolare più di una volta, ha fatto richiesta di aute e di alloggio temporaneo, risultando la famiglia idonea a riceverlo, ma ad oggi la struttura non c’è. Sadek lavora al McDonald’s, facendo anche turni di notte, ma a Milano i salari della classe lavoratrice non sono sufficienti a pagare l’affitto e avere di che vivere.
Da venerdì, scorso è in corso un presidio davanti al Comune, ma non è pervenuto nessun contatto politico se non l’invito a spostare il presidio sotto la Regione e la notizia che l’assessore Maran sarebbe offeso dalle proteste per dare una casa a Sadek, tenendo il nucleo familiare unito, richiesta che ci sembra del tutto legittima.

“In questo imbarazzante silenzio istituzionale, l’unico interessamento da registrare è stato quello della Curia, con la chiamata che l’arcivescovo Delpini in persona ci ha fatto nella giornata di ieri” afferma Asia-Usb in un comunicato.
“Richiediamo urgentemente un incontro con il sindaco Sala e l’assessore Maran, che, in veste del suo ruolo, siamo certi passerà oltre al suo risentimento, per parlare del problema strutturale che la questione abitativa a Milano, che riguarda sì gli studenti, ma ovviamente in primo luogo gli abitanti della città, e di una soluzione accettabile per Sadek”.

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