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Milano. Il Comune esclude l’Asia-Usb dai tavoli negoziali sulla casa

Ieri è successo qualcosa di molto grave, è successo che un assessore del Comune di Milano, dopo mesi di latitanza, messo con le spalle al muro dalle continue richieste di tutti i sindacati sull’apertura di un tavolo sull’emergenza abitativa, ha finalmente concesso un incontro a seguito dell’ennesima richiesta sindacale unitaria.

Questa convocazione, dopo mesi di assenza, arriva anche grazie alle mobilitazioni del nostro sindacato che per mesi ha portato avanti presidi, picchetti, occupazioni di uffici pubblici con l’obiettivo di richiamare il Comune di Milano alle proprie responsabilità.

È successo che giovedì è arrivata la convocazione per tutti i firmatari della richiesta, compresa As.i.a. USB per un incontro che si sarebbe tenuto oggi in Via Larga. Solo nella giornata di ieri l’assessore in questione ha inviato un ulteriore comunicazione riconvocando la riunione programmata in forma telematica.

È successo che la convocazione ad As.i.a. non è mai arrivata. È successo che gli altri sindacati, pensando a un errore, ci hanno girato il link della riunione convocata per le 18:15. Dopo circa 20 minuti che attendevamo di essere ammessi abbiamo chiamato chi era collegato e ci è stato riferito che sua maestà l’assessore non intende avere relazioni sindacali con As.i.a. fintanto che non gli chiederemo pubblicamente scusa.

Vogliamo essere chiari, stiamo da settimane attaccando il comune di Milano per motivi politici e perché pretendiamo che la nostra città si occupi in maniera diversa e più incisiva delle persone che rimangono senza casa.

Abbiamo fatto presidi, picchetti e abbiamo occupato l’assessorato alla casa per avere risposte su una famiglia che sarebbe stata sfrattata due giorni dopo l’occupazione. La nostra è stata un’azione simbolica, non violenta e rispettosa del lavoro e dei lavoratori del Comune di Milano. È stata un’azione necessaria perché nonostante decine di mail, centinaia di telefonate l’assessorato in questione non solo non è intervenuto ma non ci ha neanche mai risposto.

Con l’azione di quel giorno abbiamo costretto il Comune a prenotare un albergo per una famiglia con tre minori che dopo poche ore sarebbe finita in strada. As.ia. quello sfratto è poi riuscito a rinviarlo di 30 giorni, nonostante la presenza della polizia, dando al Comune altri 30 giorni per trovare una soluzione più dignitosa ed economica ma costringendolo pagare una penale per l’albergo prenotato e non utilizzato dal nucleo.

Assessore, se ci chiede delle scuse per tutto questo ci sta chiedendo di scusarci di essere un sindacato.

La nostra priorità è e sarà sempre la tutela delle famiglie e delle persone in difficoltà,  siete voi a dovervi scusare perché quella famiglia oggi non è per strada solo perché è stata accolta da uno spazio occupato, non grazie al vostro aiuto o alle vostre delibere piene di falle.

Per quanto riguarda il fatto gravissimo che un rappresentante di tutti i cittadini si permetta di negare il confronto con un’organizzazione sindacale, che sia As.i.a. o qualsiasi altra organizzazione, riteniamo che questo sia un comportamento repressivo e autoritario che mai accetteremo all’interno delle istituzioni che ci rappresentano, pur non avendo nulla di personale nei confronti dell’Assessore Maran, non possiamo fare altro che chiederne le dimissioni, ritenendo che tali comportamenti siano lesivi dell’interesse collettivo e dei principi più elementari di democrazia e rappresentanza.

ASIA e Usb sono purtroppo abituati a questo tipo di attacchi, ad essere esclusi dai tavoli perché troppo scomodi, in questi giorni un nostro delegato della logistica è stato oggetto di daspo urbano dal comune di Calcio, a causa delle lotte a difesa dei lavoratori, noi riceviamo un “Daspo istituzionale” per aver difeso il diritto alla casa. Questura di Bergamo, Comune di Milano, non ci spaventate, nelle lotte, coi lavoratori, contro sfratti e sgomberi, AI NOSTRI POSTI CI TROVERETE.

 

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