Un nuovo scandalo nella sanità lombarda è emerso dalla pubblicazione di alcune fotografie di centinaia di letti, nuovi ma non utilizzati e ancora imballati, stivati nei locali del vecchio ospedale Sant’Anna di Como, in parte dismesso.
È rapidamente emerso che tali letti erano stati acquistati durante la pandemia per il nuovo ospedale ideato da Guido Bertolaso, allora consigliere speciale del presidente Fontana e ora assessore al welfare della Regione Lombardia. Forse i lettori ricorderanno la vicenda dell’Ospedale della Fiera di Milano, che doveva aiutare a fronteggiare l’epidemia Covid, aggravata in Lombardia dall’insipienza della giunta e dalla disorganizzazione della sanità regionale.
Tale ospedale fu inventato da Guido Bertolaso e da Fontana e non funzionò quasi mai per le infelici scelte logistiche e per la mancanza di personale. Restò aperto poche settimane e ospitò un numero di pazienti irrisorio. In compenso, costò tantissimo, anche se non si sa esattamente quanto poiché la giunta regionale ha sempre evitato di presentare in consiglio dei conti esatti e chiari.
In questo ultimo scandalo si scopre che i letti acquistati per l’ospedale alla Fiera giacciono inutilizzati perché non possono essere impiegati in alcun altro nosocomio in quanto, semplicemente, non sono a norma per l’utilizzo nelle strutture sanitarie italiane. Un acquisto fatto con una leggerezza e un’incompetenza colossali per il quale si potrebbe configurare il reato di danno erariale.
L’assessore Bertolaso, rispondendo ad alcune interrogazioni dell’opposizione, ha ipotizzato che quei letti, inutilizzabili in Italia, possano essere donati all’Ucraina. Tanto, per dirla con una punta di cinismo, là c’è la guerra e non possono stare a sottilizzare più di tanto.
Si tratta dell’ennesimo spreco di denaro nel campo della sanità lombarda, una regione dove, al di là delle chiacchiere sull’eccellenza, una visita specialistica a volte si rivela impossibile da ottenere e 170.000 cittadini e cittadine sono prive del medico di base. Tutti sappiamo che per come è organizzata la sanità in Italia non avere il medico di base significa essere esclusi dalle prestazioni sanitarie pubbliche.
A fronte di questa situazione la Lega si occupa di altro. Colta dalla pulsione salviniana di adeguarsi a Trump ha proposto in Regione una mozione che chiedeva il sostegno al governo per un “eventuale disimpegno dall’OMS dell’Italia qualora gli Usa persistano nella volontà di recedere, come da ordine esecutivo del 21 gennaio 2025 del presidente Donald Trump”. Più servi di così…
Alla fine, a causa dei mugugni di Forza Italia, la mozione è stata approvata in una versione leggermente modificata in cui ci s’impegna a “sostenere il Governo nella valutazione, in piena autonomia, del ruolo dell’Italia nell’OMS qualora non vi siano più le condizioni di sostenibilità economica per rimanervi”. Zuppa o pan bagnato.
In pratica, la giunta lombarda si preoccupa della “sostenibilità economica” della partecipazione dell’Italia alla OMS mentre sperpera una quantità di soldi in iniziative demenziali e regala miliardi ai privati.
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