Chiamare le cose col loro nome per non essere complici dei genocidi. Come si vede dalle immagini, il corteo per la Palestina – mentre a Gaza il genocidio fa un salto di qualità – è stato più volte caricato dalla polizia. Nessuno “scontro”, che presume due schieramenti pronti a darsele. Ma “cariche”. Unilaterali, senza vergogna, per “difendere” non si sa bene cosa.
Il corteo però ha retto, fino ad avanzare – come previsto e voluto – tra Porta Venezia e Corso Buenos Aires.
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