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“NoTav liberi”. Gli studenti di Torino dalla parte di Nicoletta Dosio e di tutti i NoTav

Il 30 dicembre Nicoletta Dosio, attivista storica del movimento NOTAV e coordinatrice nazionale di Potere al Popolo, è stata arrestata per aver partecipato a un blocco stradale fatto dal movimento NOTAV nel 2012. Insieme a lei, sono in carcere altri attivisti e attiviste NOTAV che si sono battuti contro questa grande opera inutile, altri invece sono sottoposti a misure cautelari fortissime.

A Torino, così come in tutta Italia, in questo inizio 2020, sono stati organizzati moltissimi presidi e manifestazioni di solidarietà per Nicoletta e gli altri NOTAV reclusi al carcere Vallette di Torino. Lunedì Potere al Popolo ha organizzato un presidio molto partecipato in Piazza Castello per ribadire le gravissime responsabilità del governo e della magistratura ed esprimere solidarietà a Nicoletta e a tutti gli altri NOTAV in carcere.

Oggi, alla riapertura dell’Università dopo la pausa natalizia, anche gli studenti hanno fatto sentire la loro solidarietà e la loro opposizione ad una repressione ingiusta e sproporzionata. La scritta che è comparsa su una delle pareti dell’università di Torino, a Palazzo Nuovo, sede delle scienze umanistiche, “No TAV liberi” serve a ricordare che la lotta non si arresta; che anche giovani militanti non chiedono la grazia per Nicoletta, ma l’amnistia per tutti i reati sociali, per i detenuti NOTAV che hanno cambattuto contro un’opera utile solo alle grandi aziende private e mafiose italiane ed europee.

Perché la lotta di Nicoletta non è una lotta individuale, ma una lotta collettiva e popolare che critica un modello di sviluppo che devasta l’ambiente e fa gli interessi di pochi sulle spalle dei molti.

Sabato 11 a Torino si terrà una grande manifestazione NOTAV contro la repressione (qui evento fb): una repressione inaudita e spesso preventiva foraggiata da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni, dal Partito Democratico col decreto Minniti alla Lega e ai 5 Stelle con i Decreti Salvini.  Si tratta di una repressione che non solo colpisce i NOTAV ma anche tutti gli altri militanti ed attivisti che nei luoghi di lavoro, nelle università e nelle strade rivendicano diritti, tutele e propongono una vera alternativa al massacro sociale che le classi popolari stanno subendo nel nostro paese.

Perché la resistenza non sia un reato, per l’amnistia per tutti i reati sociali, l’appuntamento è sabato in piazza.

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