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Specchia (Lecce): La Sindaca vieta qualsiasi iniziativa politica nel centro storico

Per garantire un’estate all’insegna della serenità, della cultura e del turismo, il Sindaco di Specchia ha emesso un’ordinanza che vieta comizi, manifestazioni politiche, volantinaggi e l’esposizione di bacheche o materiale a contenuto politico nel centro storico della città.

Con questa ordinanza è vietata anche una iniziativa di volantinaggio e sensibilizzazione dei turisti sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani. Si promuove un’idea di turismo ridotto a svago passivo, privo di confronti con la realtà sociale e che limita persino la democrazia.

La decisione ha scatenato una serie di reazioni contrastanti. Da un lato, ci sono coloro che sostengono la sindaca, evidenziando come il turismo sia fondamentale per l’economia locale. Dall’altro, ci sono cittadini e politici che vedono questo divieto come una limitazione della libertà di espressione. Un pannello nero, affisso da un’associazione che in passato pubblicava manifesti politici, è diventato simbolo di questa controversia.

L’ordinanza è in netto in contrasto con l’articolo 21 della Costituzione. L’equilibrio tra libertà di espressione e tutela del decoro urbano e turistico non può e deve essere raggiunto vietando l’esercizio dei diritti democratici negli spazi pubblici.

La democrazia non può essere sospesa nei luoghi più belli, e la bellezza non è incompatibile con la libertà.

Con questa ordinanza verrebbe vietata anche una iniziativa di volantinaggio e sensibilizzazione dei turisti sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani; sensibilizzare contro la guerra e il riarmo è un diritto che non può essere compresso in funzione della “serenità del turista”.

Il turismo è anche la conoscenza della popolazione locale e questa ordinanza ha a che fare con una vecchia visione del turismo.

L’ordinanza del Comune di Specchia sembra promuovere un’idea di turismo ridotto a svago passivo, privo di confronti con la realtà sociale, culturale e politica del territorio.

Ma il turismo autentico è anche incontro con la popolazione locale, con le sue voci, i suoi conflitti, le sue speranze, i suoi fermenti. È conoscere non solo i monumenti, ma anche i pensieri e le passioni di chi abita quei luoghi.

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