Gli eventi sportivi sono occasioni di comunicazione molto potenti, in grado di raggiungere direttamente e con grande impatto, attraverso il fascino trascinante dei suoi protagonisti, un pubblico molto ampio e diversificato.
La comunicazione degli eventi sportivi porta con sé un’enorme quantità di valori etici, regole sociali, filosofie di vita, scelte di consumo. Le manifestazioni legate al Cagliari Calcio, non solo le partite di campionato o di coppa, si fanno portatrici e veicolo di messaggi sociali forti.
Per questo la relazione che il Cagliari Calcio ha con i suoi tifosi e con l’Isola tutta ha un valore inestimabile, ma che è anche gravido di grandi responsabilità.
Ci sono decine di migliaia di Sardi, tifosi e no, che supportano questa squadra e i suoi colori, sempre. Non solo nei momenti di gioia ma soprattutto in quelli di difficoltà, come quello attuale.
Oltre a regalare grandi emozioni, cosa altro può fare il Cagliari Calcio per il popolo sardo? Può fare tanto. Soprattutto in una giornata particolare come quella attuale.
Potrebbe, ad esempio, sfruttare il proprio fascino e la propria autorevolezza per apportare il proprio contributo anche nella difesa della lingua sarda.
Il Cagliari Calcio, che usa come slogan: “un popolo, una terra, una squadra”, può avere un ruolo fondamentale nell’affermazione del bilinguismo. La conoscenza della lingua sarda non è un elemento marginale, e lo vediamo quando scendono in campo i Rossoblù: alcuni cori di supporto sono scanditi in sardo. Nelle tribune, nella curva, la lingua con cui si commentano le azioni, con cui si esulta o con cui si esprime il proprio disappunto, è il sardo.
Consapevoli dell’impegno che già portate avanti, vi chiediamo di contribuire concretamente a difendere questa lingua antica e meravigliosa, realizzando una comunicazione bilingue, a partire dai biglietti per lo stadio che ogni bambina e bambino conserva nella sua cameretta alla pubblicazione dei comunicati ufficiali e, se possibile, di farvi portatori di questo messaggio nei confronti degli sponsor e dei fornitori che lavorano con voi, chiedendo loro di adottare una pubblicità bilingue.
Sappiamo che questo lavoro non è semplice e che come ogni lavoro che contraddistingue il Cagliari Calcio, specie negli ultimi anni, va portato avanti con professionalità e senza la minima sbavatura.
Sappiamo che il bilinguismo comporta dei costi, perché le traduzioni vanno realizzate da professionisti competenti. Per questo sentiamo di segnalarvi la possibilità di una collaborazione con la Regione Sardegna, che ha uno sportello linguistico d’eccellenza.
Confermare il proprio ruolo e posizionamento valoriale, rafforzando l’immagine verso spettatori, abbonati e sponsor è un fine sempre più importante per le società sportive.
Come ha sottolineato l’antropologa ungherese Mariann Vàczi riferendosi all’Athletic Club di Bilbao. «La filosofia dell’Athletic riflette il desiderio non di vincere, ma di vincere in maniera speciale e contro ogni pronostico. Una comunità si definisce non tanto attraverso il circuito quotidiano di relazioni politiche ed economiche, quanto attraverso la trasgressione di leggi altrui: […] è un obbligo simbolico che scaturisce dal senso della famiglia e della tradizione, e sovverte le leggi dello sport globale e dell’economia di mercato».
I risultati della politica ultracentenaria della formazione basca sono sotto gli occhi di tutti. Una politica che paga. La squadra di Bilbao è attualmente il quarto club dello Stato spagnolo per numero di tifosi e il terzo per fatturato dalla vendita del proprio materiale. Chiaro segno che l’utopia di un club che ha deciso di immergersi in una sua filosofia – pur facendo qualche concessione alla modernità, come la comparsa sulle maglie di uno sponsor a partire dal 2008 – continua ad attirare un numero sempre crescente di persone, affascinate e incantate anche dal suo forte orgoglio nazionale.
Il Cagliari ha molti punti di contatto con questa filosofia (che nella Liga oltre all’Athletic ha un altro importante testimonial, il Barça) ma finora ha sempre tentennato.
Crediamo sia giunto il momento di crederci, in tutti i sensi, e assumersi la responsabilità di giocare la propria partita anche in difesa della lingua di questa terra. Affinchè le parole “un popolo, una terra, una squadra” smettano di essere solo uno slogan ma diventino qualcosa di molto più importante e completo. Anche per il Cagliari Calcio.
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