Esattamente un anno fa, nella notte fra il 4 e 5 luglio moriva nell’impianto di lavorazione e smaltimento rifiuti della azienda Villaservice a Villacidro, l’operaio Ignazio Sessini 56 anni, sposato e padre di una bambina di 10 anni.
Ora come allora confermiamo che la definizione più giusta sarebbe stata “ucciso sul lavoro” anziché “morto sul lavoro”.
Ignazio Sessini avrebbe avuto forse una possibilità di salvarsi se non fosse stato in turno da solo. Ripetutamente i rappresentanti sindacali, inascoltati, avevano protestato e denunciato la pericolosità del turno notturno in solitaria.
Ma alla legge del profitto non interessa l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori e ad un anno dalla sua morte ancora nulla è dato sapere sulle responsabilità. Solo silenzio.
Uniamo la nostra voce a quelle che questa mattina lo ricorderanno in un’assemblea pubblica davanti ai cancelli per chiedere ancora che sia fatta giustizia, e per rivendicare dignità e sicurezza per tutti sui luoghi di lavoro.
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