Ieri notte è crollato l’edificio che ospita i laboratori della facoltà di lingue dell’Università di Cagliari. Una tragedia umana sfiorata.
È inaccettabile che si possa pensare di correre il rischio di morire frequentando i luoghi destinati alla cultura, alla formazione e alla crescita dei nostri giovani.
Per lo scampato disastro qualcuno ringrazia Dio, qualche altro la fortuna, il Rettore dichiara in una intervista che è stato “un fulmine a ciel sereno” che i controlli sono stati fatti e non erano emersi problemi strutturali.
Se è vero che la struttura crollata è stata interessata recentemente da lavori di consolidamento, è lecito domandarsi invece come sono stati fatti i lavori e se sono stati eseguiti i dovuti controlli in fase esecutiva.
Assistiamo ormai da troppo tempo a lavori pubblici assegnati con il criterio del “ribasso”, in adempimento a scelte politiche che si basano sul taglio agli investimenti verso tutto ciò che è servizio pubblico, al contempo però aumentano le spese militari.
Fin da ora chiediamo di sapere come verrà garantito il diritto allo studio di chi non potrà più accedere a quelle aule?
La nostra vicinanza e solidarietà a tutti gli studenti che stanno manifestando davanti al Rettorato per chiedere strutture universitarie sicure.
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