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Catania: a scuola coi doppi turni, protesta di studenti e famiglie

Scatta la protesta di famiglie e studenti al Principe Umberto di Catania. Pubblichiamo il comunicato congiunto, che dà avvio alle prime proteste in Italia sulle insufficienze delle strutture scolastiche. Tra mancanze di aule e scuole fatiscenti, si profila un autunno di lotta nel mondo della scuola?

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Giorno 28/06/19 si è svolto nella nostra scuola come di consueto un Consiglio d’Istituto, durante il quale è stato deliberato in modo assolutamente arbitrario che “presso la succursale di via Susanna, per l’A. S. 2019/2020 svolgeranno attività scolastica le classi 1, 3, 4 e 5H; il corso A per intero; la 4 e la 5 I.” 

Il problema è che sin dall’iscrizione in prima classe è stato sempre detto ai genitori e agli studenti, proprio come scritto nel PTOF, che nel corso di un quinquennio gli alunni sarebbero dovuti andare in succursale (che purtroppo non è dotata di ascensori e non rispetta le vigenti norme per i disabili, oltre a numerose altre mancanze) per un solo anno scolastico.

Ora, poiché cinque classi (5 H/S, 4 I/S, 5 I/S, 4 A/S, 5 A/S) tra quelle scelte per andare in succursale sono già state in quella sede negli anni precedenti, e sapendo che molte classi della scuola non vi sono mai state, abbiamo fatto presente questa ingiustizia a tutto il Consiglio di Istituto ed alla Dirigente Scolastica, Prof.ssa Maria Raciti, tramite un reclamo a tale delibera.

Il Consiglio d’Istituto che è avvenuto in seguito aveva a dir poco del ridicolo, in quanto le richieste espresse sia dagli studenti che dai genitori sono state totalmente evitate e ridicolizzate dalla dirigente, la quale ha espresso la sua contrarietà nel cambiare la turnazione nonostante questo vada CONTRO IL PTOF attualmente vigente nella nostra scuola.

Ad oggi 30/08 è stato convocato un nuovo Consiglio d’Istituto, apparentemente boicottato dal dirigente e da alcuni consiglieri i quali non si sono presentati, facendo in modo che non si arrivasse al numero legale per svolgerlo. Per questo motivo genitori e studenti venuti lì per assistervi hanno dichiarato un’assemblea autoconvocata all’interno dell’Aula Magna, per decidere i prossimi passi da seguire per risolvere la situazione.

Noi vogliamo una scuola che sia esempio di correttezza, giustizia e democrazia. Non possiamo accettare che gli interessi di un dirigente ledano il funzionamento del nostro amato istituto.

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